Il presidente della Regione Luca Zaia parla in diretta video dalla sua pagina Facebook oggi, 12 Aprile 2020. ...
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«L'ordinanza sulle riaperture e le misure di sicurezza verrà firmata non oggi, ma domani 13 aprile, Pasquetta. Chiarisco: la riapertura delle imprese non è competenza che spetta alle Regioni. La messa in sicurezza dei cittadini viene prima di tutto. Non vorrei che qualcuno pensasse che è tutto finito. Non è il momento di abbassare la guardia. Mi rivolgo ai ragazzi: «Siete voi i portabandiera nella lotta al coronavirus, perchè siete in rete, comunicate in modo digitale. Mi rivolgo a voi: indignatevi se qualcuno non rispetta le regole. Siete stati voi i veri eroi»
L'ordinanza di Pasquetta. «Dobbiamo far capire ai cittadini che ci saranno regole minimali che si devono rispettare per bene. Stiamo facendo verifiche giuridiche in vista dell'adozione dell'ordinanza di domani. Il tema è quello di non abbassare la guardia. Si concederà quel che si può concedere, con senso di responsabilità. Il tema è la messa in sicurezza dei lavoratori». Di più il governatore del Veneto non ha voluto anticipare, neanche sul punto della modifica alla distanza di 200 metri dall'abitazione per le uscite.
Mascherine. «La mascherina serve, la dovremo portare tutti. Dovremo abituarci». Lo ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia, contestando quanto dicevano «alcuni scienziati, secondo i quali - ha detto - la devono portare solo i sintomatici». E su questo ha citato i dati, parziali, dello screening eseguito in Veneto sugli operatori della sanità: «quando vediamo che solo l'1,3% dei medici in ospedale è stato contagiato, e che siamo intorno al 3,6% nelle malattie infettive, dove medici e infermieri sono al fronte sul Coronavirus - ha concluso -, vuol dire che questo sistema di protezione ha funzionato, non è inutile». Bisogna creare un meccanismo virtuoso affinchè gli imprenditori possano importare container di mascherine - che ci sono - e le distribuiscano alla popolazione. Lo ripetiamo da tempo, nessuno al governo ascolta. Il dispositivo è fondamentale, altro che inutile o utile solo agli asintomatici, come diceva qualche scienziato. Se in Veneto l'1,3% dei medici è positivo al virus, è la conferma che funzionano».
Scuole. «Riaprirle sarebbe un errore, con masse di ragazzi che si muovono in ambienti confinati come le classi. Non possiamo permetterci in nessun modo una recrudescenza del virus».
Cantieri. «La riapertura dei cantieri non compete a noi. Martedì mattina comunque riparte il cantiere dell'ospedale di Treviso Ca' Foncello».
Lockdown e imprenditori. «Non esiste più la chiusura totale. Certo è che dobbiamo fare in modo che i lavoratori siano assolutamente protetti. Val la pena approfondire la materia dei protocolli di sicurezza ma non ho trovato alcun imprenditore insensibile».
Mascherine. «La mascherina serve, la dovremo portare tutti. Dovremo abituarci».
Respiratori, il retroscena. «Siamo andati a comprarli in Svizzera, 50 respiratori, perché avevamo l'incubo di far reggere le terapie intensive». Questa è la verità, svelo il retroscena. Non abbiamo mai messo un medico nella condizione di dover decidere sul ricovero di un paziente o un altro: che fosse esso un anziano, un malato cronico o meno. Altrove è successo. La programmazione ha funzionato. Il sistema basato sull'Azienda Zero ha funzionato, il magazzino unico si è rivelato vincente».
Farmaci sperimentali. «La sperimentazione sta andando bene. Stiamo aspettando le forniture di Avigan. Funziona il farmaco per l'artrite reumatoide. La verità è che il virus ci ha colto tutti impreparati. Detto questo, sembra che i cocktail di farmaci funzionino e che la polomonite interstiziale sia forse mettere in secondo piano rispetto alla formazione di trombi a livello polmonare. Funziona anche la somministrazione a domicilio dell'antimalarico, dà benefici sui sintomi».
Tamponi e positivi. «Il Veneto ha raggiunto la soglia dei 200.000 tamponi già effettuati per la ricerca degli infetti». Zaia ha spiegato che la nuova macchina giunta dall'Olanda nei giorni scorsi, e installata all'ospedale di Padova «funziona, e quindi adesso siamo a pieno regime. Si spingerà molto di più». Sui positivi costantemente in aumento, anche nella regione, il governatore ha sottolineato che «è un falso indicatore. Aumentano i positivi? Sono tamponi che abbiamo in "magazzino" e che stiamo facendo. Chi non ha positivi vuol dire che non fa test».
Medici positivi al virus in Veneto. «Solo l' 1,30% dei medici ospedalieri veneti è positivo al coronavirus, e solo il 3,6% dei medici dei reparti di malattie infettive che è il Vietnam del coronavirus. Ciò significa che il sistema sanitario veneto ha funzionato e funziona».