Il vescovo ai fedeli «So che vi state chiedendo dove sia Dio in tutto questo»

vescovo Giuseppe Pellegrini
PORDENONE La prima domenica con il coprifuoco è una sfida che nemmeno i fedeli più anziani hanno vissuto. Perché durante la Seconda guerra mondiale cadevano...

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PORDENONE La prima domenica con il coprifuoco è una sfida che nemmeno i fedeli più anziani hanno vissuto. Perché durante la Seconda guerra mondiale cadevano le bombe, ma le chiese rimanevano aperte. Paragone crudo, ma tant'è. Ieri invece le messe erano vietate, per evitare una parola diventata incubo. Assembramento. Ma il popolo pordenonese ha risposto all'appello della Chiesa, e in particolar modo a quello della Diocesi di Concordia-Pordenone, non rinunciando al precetto festivo e partecipando alla vita religiosa nei modi più vari. Il protagonista numero uno è stato il vescovo Giuseppe Pellegrini, che dalle frequenze de Il 13 ha detto messa per tutta la comunità.


LA SPERANZA
«La ricerca dell'acqua non è solo un bisogno fisico, ma è qualcosa di più profondo - ha detto Pellegrini nell'omelia Quella domanda che conclude la prima lettura del libro dell'Esodo, oggi è la nostra domanda in questo tempo difficile: Il Signore è in mezzo a noi si o no?. È una domanda, carissimi fratelli e sorelle, che risuona in questi nostri giorni nel cuore di tante persone. Dio ci ha abbandonati? Perché non interviene? Perché non mette fine a questa epidemia? Immersi nel tempo presente, nel voler possedere più degli altri, non riusciamo più a capire che cosa c'è dietro a tanti nostri bisogni: vi è l'inquietudine del cuore che non trova pienezza. Solo il Signore è sorgente di acqua viva. La samaritana, allora, rappresenta tutti noi che siamo affamati di una vita piena e cerchiamo altri pozzi che dissetano, perché come ci ricorda S. Agostino il nostro cuore è alla ricerca di pienezza. Carissimi, portiamo tutti dentro di noi una sete di infinito che nessuno può saziare. Gesù ci dà l'esempio perché aiuta la samaritana a dare un nome alla sete che lei si porta in sé. È il passo di non aver paura di dare un nome e di fare verità a quelle inquietudini che ci potiamo dentro. La donna compie due gesti: abbandona la brocca come fine del suo mondo vecchio e poi corre. Anche noi, carissimi fratelli e sorelle, in questo tempo di Quaresima segnato dal Coronavirus entriamo nel deserto e lasciamoci condurre nelle profondità del nostro cuore e della nostra ricerca di bene, per poter correre anche noi verso la bellezza dell'incontro con Gesù. Carissimi vi invito ad essere strumenti di acqua per tutti. O Maria che hai conosciuto l'incertezza, conduci tutti noi verso la libertà. Tu, o madre degli infermi, benedici e proteggi tutti noi, soprattutto medici, paramedici, infermieri che operano nel nostro ospedale di Pordenone e in tutti gli ospedali d'Italia a beneficio dei malati e dei più sofferenti».

LE INIZIATIVE

I fedeli più giovani si sono dati appuntamento su internet, dove diverse parrocchie della provincia hanno diffuso messaggi di speranza utilizzando i canali social. I seminaristi hanno affisso uno striscione sulla Pontebbana. Il significato-messaggio alla popolazione è il seguente: il noto slogan #andràtuttobene i seminaristi lo hanno riletto alla luce della Bibbia, dove Dio dice al suo popolo di non temere.
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Il Gazzettino