Coronavirus. Col barchino in laguna: «Stavamo giocando», ma rischiano la confisca

Col barchino in laguna: «Stavamo giocando», ma rischiano la confisca
VENEZIA La temuta fuga dai domiciliari non c'è stata. Nel fine settimana di Pasqua e Pasquetta i veneziani si sono distinti per senso civico e per senso di...

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VENEZIA La temuta fuga dai domiciliari non c'è stata. Nel fine settimana di Pasqua e Pasquetta i veneziani si sono distinti per senso civico e per senso di responsabilità, rispettando in maniera pressoché totale le prescrizioni introdotte per limitare la diffusione del coronavirus.


IN BARCA
Certo le eccezioni ci sono. La più eclatante è quella di ieri, nel tardo pomeriggio, verso le 18, quando dall'elicottero della polizia di Stato sono stati segnalati alla centrale operativa del 113 dei barchini in movimento lungo il canale di Tessera: sembrava quasi una gara di velocità. Immediato l'intervento delle Volanti lagunari che hanno rintracciato le imbarcazioni e intimato l'alt ai giovani piloti. Per loro il Lunedì dell'Angelo è terminato in questura, a Santa Chiara, dove sono stati portati per essere identificati e denunciati: rischiano anche la confisca della barca. La giustificazione? «Stavamo giocando». Già un gioco che è durato poco e che costerà caro sotto tutti i punti di vista.

CONTROLLI
Sono stati 323 i controlli eseguiti a Pasqua dai vigili urbani non solo in centro storico, bensì in tutto il comune: appena 16 i soggetti sanzionati, per lo più tra campi e calli. Fantasiose e a dir poco risibili le scuse accampate per evitare la multa che parte da un minimo di 300 euro. A raccontarle è lo stesso comandante Marco Agostini che conferma la sostanziale osservanza delle regole. Ed ecco che c'è chi controllato alle Zattere, ha dichiarato che era andato al supermercato, salvo poi scoprire che era chiuso. E poi la ragazza distesa su un pontile carico-scarico merci a San Simeon che ha cercato di convincere gli agenti che stava tornando dallo studio medico. Per finire con un altro furbetto che, residente a San Marco, è stato trovato a Sant'Elena e candidamente ha detto di non sapere di essere distante da casa più di 200 metri. E sempre a Sant'Elena c'è l'unica attività commerciale sanzionata, sulle 18 monitorate: si tratta di un ristorante che ha pubblicizzato il menù pasquale con consegna a domicilio, permessa dalla normativa, e che invece aveva attuato anche il servizio da asporto, vietato.

AL LIDO

Controlli incrociati anche con l'elicottero, ma la spiaggia del Lido è rimasta deserta sia a Pasqua che ieri, nel giorno di Pasquetta. La polizia locale del Lido era in servizio con due pattuglie, ma i controlli hanno confermato una situazione assolutamente tranquilla che non ha avuto bisogno di elevare alcuna sanzione. Tutto in regola. A San Nicolò, invece, i residenti hanno fotografato diverse persone a passeggio, senza mascherina e soprattutto senza alcun rispetto delle distanze di sicurezza. In riviera San Nicolò due persone sono state pizzicate due persone che prendevano il sole all'aria aperta. Tra i controlli, inoltre, le forze dell'ordine hanno individuato una estetista fai da te che operava a domicilio nonostante i divieti ed aveva anche pubblicizzato questa sua attività sul profilo personale di Facebook con tanto di foto e di indirizzo mail a cui rivolgersi. Oggi e nei prossimi giorni i vigili urbani faranno ancora controlli nelle spiagge.
(ha collaborato
Lorenzo Mayer) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino