TREVISO Nemmeno un mese fa era morta sua sorella, mancata dopo essere risultata positiva al nuovo coronavirus. E ieri il Covid-19 ha improvvisamente spezzato anche la sua vita....
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I CONTATTI
Prima della chiusura dell'unità di Geriatria, però, il fratello Sergio aveva avuto il tempo di andare più volte a farle visita in ospedale. E la via del contagio, pur non confermata a livello epidemiologico, sembra chiara. «Pensiamo che possa essere stato contagiato in questo modo. I tempi coincidono», spiega il nipote, Vittore Trabucco. Sergio, con alle spalle una vita da tecnico passata sulle piattaforme petrolifere e sui gasdotti di mezzo mondo, non aveva particolari problemi di salute. È stata proprio l'infezione da Covid-19 a far precipitare le cose. Nella seconda metà di febbraio aveva sviluppato un malessere diventato sempre più insistente. Poi è emersa una broncopolmonite. Il primo aprile è stato trasferito al Ca' Foncello. E il tampone ha dato la conferma: positività al nuovo coronavirus. Si è spento nel giro di sette giorni. Come da protocollo per ridurre il rischio di nuovi contagi, l'83enne è rimasto in isolamento. La moglie Edda non ha potuto vederlo. E neppure i cinque figli: Viviana, Maurizio, Patrizia, Gabriele e Cristina. Adesso sono tutti in quarantena precauzionale a casa. Al momento, comunque, nessuno ha sviluppato sintomi simil influenzali collegabili a una infezione da coronavirus.
IL DOLORE
La famiglia nel nipote, invece, che abita proprio accanto, è stata sottoposta a vigilanza attiva: non hanno l'obbligo dell'isolamento domiciliare, ma sono chiamati a misurarsi la febbre due volte al giorno. La grande famiglia dei Trabucco ha vissuto un mese di profondo dolore. Tra i nipoti di Sergio e Santa c'è anche Anna Pupo, responsabile dell'Usl della Marca che opera nel coordinamento per l'emergenza legata proprio al coronavirus. Guardare avanti è indispensabile. Ma non sempre semplice. Tanto meno in questo periodo.
M.Fav Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino