VENEZIA - Il turismo è un settore completamente fermo e difficilmente ripartirà prima di fine maggio. La frenata di viaggi e vacanze si traduce in una perdita...
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Coronavirus. Unioncamere, in Veneto sono state perse 3.685 imprese
Ma lo stop primaverile penalizzerà anche la Lombardia, che dovrà rinunciare a 9 milioni di pernottamenti, la Toscana (8,8 milioni presenze in meno), il Lazio (8,5 milioni) ed il Trentino Alto Adige (8,1 milioni). A livello provinciale, è Roma l'area più in sofferenza, con 7,7 milioni di presenze in meno tra marzo e maggio 2020, seguita da Venezia (5,5 milioni) e Bolzano (5,4 milioni). Ingente anche la perdita di turisti a Milano (4 milioni), Verona (3,7), Firenze (3,5), Napoli (3,2) e Trento (2,7). A seguire, tra le prime 20 province più colpite dal blocco del turismo troviamo Brescia, Torino, Rimini, Padova, Bologna, Siena, Perugia, Savona, Genova, Livorno, Sassari e Ravenna. Rimangono poi molte incognite sulla ripresa del turismo in vista della stagione estiva.
La Fondazione Think Tank Nord Est stima in Veneto più di 3 miliardi di euro di mancati consumi turistici da parte dei viaggiatori italiani e stranieri, così distribuiti: la quota principale, pari ad oltre 1 miliardo di euro, riguarda direttamente le strutture ricettive; circa 620 milioni si riferiscono a bar e ristoranti; 580 milioni ai trasporti; 570 milioni al commercio; i rimanenti 340 milioni sono invece rivolti alla cultura ed alle altre forme di intrattenimento. In Veneto, il blocco del turismo tra marzo e maggio penalizzerà in primis la città metropolitana di Venezia, con 5,5 milioni di pernottamenti in meno. Ma sarà significativo l'impatto anche in provincia di Verona (3,7 milioni di presenze perse) e di Padova (1,4 milioni). Nel Trevigiano si stima quasi mezzo milione di presenze in meno, 450 mila nel Bellunese e circa 425 mila nel Vicentino. Infine, in provincia di Rovigo, il turismo perderà 143 mila pernottamenti in tre mesi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino