Un decesso, meno positivi, più guariti. E gli ospedali ripartono coi pazienti "normali": in 48 ore 6mila prestazioni

Un decesso, meno positivi, più guariti. E gli ospedali ripartono coi pazienti "normali": in 48 ore 6mila prestazioni
PADOVA - Mentre il contagio si avvicina allo zero e i decessi si riducono, la sanità padovana riprende a correre dotandosi di tutte le precauzioni necessarie per...

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PADOVA - Mentre il contagio si avvicina allo zero e i decessi si riducono, la sanità padovana riprende a correre dotandosi di tutte le precauzioni necessarie per lasciare il Coronavirus fuori dalla porta. I numeri della ripartenza negli ospedali dell’Ulss 6 Euganea sono importanti: 6mila prestazioni ambulatoriali e radiologiche erogate in due giorni, oltre 6500 telefonate gestite dal call center solo ieri. I dati sono stati presentati in occasione della diretta facebook trasmessa da via Scrovegni.

«Dobbiamo abituarci ad una modalità diversa di fruizione delle prestazioni socio-sanitarie, frutto dell’esperienza acquisita durante l’epidemia – ha detto il direttore generale, Domenico Scibetta -. Nell’immaginario collettivo gli ospedali dovranno essere riconsiderati come luoghi a rischio biologico, dove si entra sulla base di regole severe. Questa è una settimana di progressiva messa a punto di risoluzioni organizzative. Nei primi due giorni abbiamo erogato circa 6mila prestazioni ambulatoriali e radiologiche nei presidi ospedalieri. Tenendo conto che le priorità B e U, anche durante l’emergenza Coronavirus, non si sono mai fermate». Nelle ultime 24 ore oltre 11.200 persone si sono rivolte ai servizi dell’Ulss 6: 4.700 cittadini hanno avuto una prestazione ambulatoriale, altri 6.520 hanno telefonato per prenotare una visita o ricevere informazioni.

EPIDEMIA IN DISCESA
Intanto la curva epidemica di Covid-19 continua a scendere. L’ultimo report di Azienda Zero presenta solo tre nuovi casi tra ieri e martedì in provincia di Padova. Dal 21 febbraio ad oggi sono stati contagiati in 3.882 padovani, la conta delle vittime arriva a 254. Ieri è stato registrato un unico decesso legato a Covid-19 in azienda ospedaliera. Attualmente risultano positivi al tampone 680 soggetti (-47 nel giro di 24 ore), mentre i negativizzati virologici sono 2.948 (+50 nel giro di 24 ore). Si trovano in isolamento domiciliare in 566, ieri sono usciti dalla quarantena 95 padovani. Negli ospedali di Padova e provincia sono assistiti 151 pazienti positivi e 69 negativizzati, per un totale di 220 persone (-1).

RESIDENZE ANZIANI
Migliora anche la situazione nelle residenze per anziani. «Attualmente i positivi nelle case di riposo sono 215 su una popolazione di circa 4.600 residenti – ha sottolineato il direttore del sociale, Paolo Fortuna -. Nei prossimi giorni verrà studiato un piano di riapertura alle visite dei parenti in completa sicurezza, tramite aree dedicate e uso di Dpi. E’ un elemento da gestire con prudenza, in questo momento gli accessi sono consentiti solo con l’autorizzazione del responsabile sanitario della singola casa di riposo, come da disposizione regionale».

PROGETTO "AUTISM"

Ieri all’Odontoiatria di Comunità di Piove di Sacco è ripartita anche la seconda fase progetto “Autism” che prevede visite periodiche ad hoc a 85 bambini tra i 5 e 11 anni con disturbo dello spettro autistico. Durante la sospensione delle attività per via dell’emergenza coronavirus è stato comunque mantenuto un contatto telefonico costante con gli assistiti. «La ripartenza è graduale – aggiunge il direttore sanitario Patrizia Benini – anche perché è necessario predisporre una riorganizzazione che tenga conto del distanziamento e della sanificazione degli ambienti. Il numero di prestazioni erogate giornalmente dipenderà anche dalla grandezza delle sale d’attesa, ad esempio. Attività come l’esecuzione di tamponi, la gestione dei varchi, le indagini epidemiologiche, l’assistenza a domicilio stanno impegnando molte risorse in termini di personale. La riduzione della diffusione del virus ci sta permettendo di concentrare i pazienti Covid in aree minori dell’ospedale di Schiavonia, l’obiettivo è ripartire la prossima settimana con l’attività di chirurgia e oncologia. Ci vuole pazienza. Chi deve essere ricoverato sarà chiamato da un operatore e dovrà fare il tampone almeno due giorni prima».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino