"Sciopero della mascherina" all'Electrolux: «Ha aderito solo il 36 per cento»

Lavoratori in uscita dall'Electrolux
SUSEGANA - È stata intorno al 36% l'adesione dei lavoratori di Electrolux Susegana oggi, venerdì 8 maggio, allo «sciopero della mascherina»,...

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SUSEGANA - È stata intorno al 36% l'adesione dei lavoratori di Electrolux Susegana oggi, venerdì 8 maggio, allo «sciopero della mascherina», agitazione proclamata dalle rappresentanze sindacali interne di Fiom Cgil e Uilm Uil. A riferirlo sono alcune fonti sindacali e la stessa azienda mentre secondo le Rsu in quota Fiom e Uilm la partecipazione sarebbe stata più che doppia. L'astensione del lavoro di un'ora alla fine di entrambi i turni è stata indetta in seguito alle mancate risposte dell'azienda alle richieste di sostituire le mascherine in dotazione agli operai, di tipo Ffp2, dunque con capacità filtranti superiori, con le più leggere «chirurgiche», entrambe previste nei decreti ministeriali in materia di misure di protezione nella fase di riapertura dei siti produttivi.

I DISAGI
Le Ffp2, secondo le Rsu e le rappresentanze della sicurezza di Electrolux, comporterebbero un maggiore dispendio di energia nella respirazione inducendo una maggiore sudorazione. Fra i disagi segnalati da alcuni operai vi sarebbero anche la comparsa di eczemi al naso e al mento e pure un episodio di epistassi collegato all'irritazione di vie respiratorie in un soggetto affetto da rinite allergica.
LA FIM CISL
Il segretario regionale Fim Cisl Antonio Bianchin, spiegando le ragioni della dissociazione del suo sindacato dalla protesta, ha fatto presente che il disagio provocato dalle Ffp2 «riguarda tutti gli stabilimenti Electrolux italiani. Come Fim, dunque, lo stiamo affrontando a livello nazionale coinvolgendo le Rsu di tutte le fabbriche. La proposta avanzata alla direzione aziendale - prosegue - è quella di introdurre delle pause aggiuntive durante il turno di lavoro per poter permettere ai lavoratori di ossigenarsi e abbassare il livello di stress, e al contempo di valutare l'utilizzo di mascherine meno impattanti, ma che garantiscano uguali livelli di protezione».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino