CONEGLIANO - In tempo di coronavirus e distanziamento sociale, anche una bella vigna e un tappeto erboso possono diventare una sala da pranzo. Soprattutto a maggio inoltrato con...
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Cantine del Prosecco, le nuove regole per la fase 2 del Coronavirus
L'IDEA
Pertanto, dopo aver tagliato l'erba e ripulito, ha provveduto a un po' di arredo: tutto ciò che è servito per trasformare una vigna in una pizzeria. Le prove generali di un possibile allestimento sono state fatte ieri. Ecco allora che, nella vigna sono stati predisposti, innanzi tutto, dei tappeti di vario tipo; poi tavoli e sedie; quindi degli ombrelloni e persino un fungo allo scopo di riscaldare se fa freddino. Se qualcuno pensa poi alla cena a lume di candela non mancano ovviamente gli strumenti del mestiere. «In una situazione come quella attuale -spiega il ristoratore- la mia pizzeria non può certo contare sugli ottanta posti abituali che, con le normative di distanziamento, per fare le cose bene, arrivano a una trentina; non solo, si riducono ulteriormente anche i posti all'aperto. Fra l'altro, capisco la necessità di tenere le distanze. In questo periodo personalmente anche a me dà fastidio chi si avvicina troppo».
LA COLLABORAZIONE
Come fare, allora? Durante si è guardato attorno, anche nel senso letterale del termine. «Ho chiesto al vicino cui appartiene il campo al di là della strada, se posso utilizzare la sua vigna per metterci tavoli e sedie. Credo che lì se ne possano collocare almeno una quindicina». E, ottenuto l'ok del proprietario, Durante si è messo al lavoro, approfittando di una pausa dopo le piogge. E la nuova sala è diventata realtà. L'allestimento attuato ieri è, ovviamente, solo una proposta, per così dire una dimostrazione se non addirittura una provocazione. Durante infatti sa benissimo che servono autorizzazioni per ogni tipo di intervento. «Credo però -prosegue- che quello cui ho pensato possa essere il modo giusto per far uscire la gente di casa e per far sì che ciò avvenga in sicurezza, dimostrando che si può avere piena fiducia nei locali». Del resto, il luogo ha, secondo Durante, tutte le carte in regola.
«Ad ispirarmi è stato l'imprenditore Oscar Farinetti -prosegue- che ha detto di voler ampliare gli spazi dei suoi ristoranti. Anch'io credo veramente che vadano estesi i luoghi in cui fare ristorazione; del resto, nelle vigne o nei giardini si fanno anche i matrimoni; figurarsi se non è possibile degustare una pizza». Insomma, ancora una volta Durante non si perde d'animo. Subito dopo l'avvio del lockdown era stato uno dei primi a cominciare a sfornare pizze per personale sanitario e Forze dell'ordine. Ora cerca il segreto per ricominciare. Partendo da una parola chiave: ottimismo. «Importante è non perdersi d'animo -conclude il ristoratore- Tutto si può fare, ovviamente nel rispetto delle normative». E con un po' di fantasia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino