L'idea della sindaca: «Riaprire asili e nidi a luglio e agosto, con educatori anche liceali e studenti»

Il sindaco Elena Pavan nella sala Ferracina del municipio di Bassano
BASSANO - In linea con le dichiarazioni delle assessore regionali alla sanità, Manuela Lanzarin, e alla scuola, Elena Donazzan, il Comune di Bassano manda avanti il piano a...

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BASSANO - In linea con le dichiarazioni delle assessore regionali alla sanità, Manuela Lanzarin, e alla scuola, Elena Donazzan, il Comune di Bassano manda avanti il piano a cui sta lavorando in vista della fine del cosiddetto lockdown. «Da settimane stiamo pensando a come aiutare le famiglie che a breve dovranno rientrare al lavoro  - dice la sindaca Elena Pavan - per aiutarle nella gestione dei figli minori. Molte decisioni, al momento, non spettano ancora a  noi, ma non abbiamo certo intenzione di farci trovare impreparati alla ripresa delle attività».


Pavan ha perciò inviato una lettera all’assessore Donazzan per conoscere quali «iniziative intenda sostenere la Regione in riferimento al percorso scolastico e didattico per bambini e ragazzi della fascia 6-14 anni». La sindaca invita Donazzan all'incontro in videoconferenza con tutti i dirigenti scolastici di Bassano, il 29 aprile, per un confronto sulle numerose esigenze emerse nella fase emergenziale. Nell’occasione verrà illustrata la prima ipotesi di piano già tempo lanciata dall’assessore Mariano Scotton e che parte dal dare risposte alla fascia d’età dei bambini tra  0-6 anni. 

L’intenzione dell’amministrazione è di chiedere ai gestori la possibile apertura dei nidi, ma anche delle scuole d’infanzia, per i mesi di luglio e agosto «con finalità educative, certo, ma anche ludiche, considerato che i bambini sono costretti a casa ormai da mesi». «Il servizio - spiega Scotton - potrebbe essere potenziato con l’impiego dei ragazzi che frequentano le classi quarte e quinte degli indirizzi sociosanitari e sociopedagogici che, appositamente formati, permetterebbero di svolgere le attività con gruppi ridotti di bambini, adeguatamente distanziati». E a proposito di spazi, l’ipotesi allo studio è che si possano utilizzare anche le scuole di primo o di secondo grado per poter distribuire in modo migliore i bambini. 


«Ovviamente stiamo elaborando soluzioni anche le le famiglie con ragazzi in età scolare - continua Scotton -  per i quali prevediamo aiuti in vista dei centri estivi. Intendiamo potenziare in modo consistente i contributi per il pagamento delle rette, allargando la fascia dei beneficiari anche ai ragazzi delle medie. E anche qui pensiamo di coinvolgere gli studenti delle superiori per aumentare il numero degli operatori a disposizione dei bambini». Negli indirizzi approvati è prevista anche la possibilità di sostenere economicamente le famiglie sulle rette scolastiche di nidi e scuole d’infanzia anche per i prossimi mesi come già fatto a marzo con stanziamento di 85mila euro.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino