Red Canzian: «Chiuso in casa scrivo e faccio il nonno attraverso Skype»

Red Canzian
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TREVISO - «Scrivo, penso... e di sicuro non mi faccio prendere dai pensieri negativi che producono il cortisolo, un ormone che abbassa le nostre difese immunitarie. Per questo si ammalano di più quelli che si fanno prendere da ansia e paura». Red Canzian, trevigiano, ex bassista dei Pooh, la vede così.


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Red cosa ha fatto in questi giorni?
«In questi giorni di forzata clausura ho scritto praticamente tutto il copione del mio prossimo concerto, quello che porterò in giro quest’estate, e col quale vorrei passare anche per Treviso, in piazza dei Signori, o comunque nel mio Veneto».
Abita in riva al Sile, come sono le sue giornate?
«Con Bea, mia moglie, passeggiamo nel parco di casa dove ovviamente non incontriamo nessuno, se non qualche fagiano o qualche scoiattolo. Leggo ma soprattutto scrivo, e scrivere mi aiuta a mettere ordine nei pensieri che si rincorrono e a volte accavallano, in giorni come questi di preoccupazioni».
Marito, padre ma anche nonno...
«Esercito il ruolo del nonno, ahimè solo via Skype, ma in modo molto produttivo, ho modellato e poi dipinto, con il Das, una serie di animali per il mio nipotino Gabriel. Fare questo mi rilassa molto, lui è felice quando vede le foto che gli mando e mi chiede quando glieli porterò per davvero».
Il contatto con il pubblico? 
«Mi manca, ma ci sono le interviste e i collegamenti con i vari programmi televisivi. Domenica mi collegherò da casa con l’amica Mara Venier a Domenica In».
Red, e la musica?
«Esatto c’è la musica, che grazie a Dio, sa riempire ogni angolo buio dell’anima. In particolare, in questi giorni, sto riascoltando e rifinendo la mia Opera Rock sulla Venezia del ‘700 che andrà in scena il prossimo anno, partendo proprio dalla Serenissima signora della laguna, un lavoro importante e imponente, al quale ho dedicato gli ultimi due anni».
E da vegano amante della buona tavola?
«Siccome di tempo ne abbiamo è anche bello provare qualche novità o inventare qualche piatto. La sera, durante la cena, mia moglie ed io ci permettiamo anche un buon bicchiere, del nostro vino ovviamente, il Voce o ancor meglio il Rosso Positivo. E in questi tempi un po’ di positività non guasta davvero».

Michele Miriade
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Il Gazzettino