PADOVA - Ragazze e donne. Giovanissime, ma non solo. Straniere, ma anche italiane. Diverse ma accomunate dallo sfruttamento: imposto dalle organizzazioni criminali, ma anche da...
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«La prostituzione negli ultimi anni ha vissuto cambiamenti epocali spiega la presidente di Equality, Barbara Maculan - con l'avvento di internet, la globalizzazione dei mercati e di conseguenza degli interessi e aree d'azione dei gruppi criminali, ma anche con l'annessione all'Unione Europea di Paesi come Romania e Bulgaria».
LA DISTRIBUZIONE
A Padova ciò si riflette in una prima, decisiva, distinzione tra la prostituzione di strada e quella indoor, nelle abitazioni. Enormi differenze riguardano anche le organizzazioni che le gestiscono e che determinano la distribuzione delle donne in strada. Le zone sono cambiate e accuratamente divise. Chi ha più potere si accaparra la vetrina migliore, dove avere visibilità per i clienti ma al riparo da occhi indiscreti, dove i residenti non possano lamentarsi e al contempo vi siano spazi per le automobili. Ecco che se un tempo l'Arcella era l'area prediletta oggi non è più così. Le donne, specialmente africane, si trovano ancora tra via da Bassano e via Aspetti, ma il grosso si è spostato verso via Po e lo stadio come pure in via Plebiscito e, soprattutto, in zona industriale. Delle 145 donne avvicinate da Equality nel 2019, 67 sono dell'Est Europa, 59 del centro Africa e in particolare nigeriane, 12 sudamericane e 7 italiane. Nessuna è risultata minore, anche se va distinta l'età dichiarata da quella effettiva. La maggior parte ha tra 20 e 25 anni, subito dopo viene la fascia 25-30.
Esiste un mercato del sesso anche con donne over 40: sono per lo più italiane, spesso tossicodipendenti, che si prostituiscono al bisogno in condizioni di estrema indigenza nella zona della stazione. Tra le più anziane vi sono anche straniere che una volta ripagato il debito di tratta con gli aguzzini continuano la vita di strada. A volte sono le famiglie d'origine a imporlo tacitamente per continuare a ricevere denaro, altre volte la prostituzione è l'unica prospettiva in cui abbiano sempre vissuto. Fuori dal capoluogo l'unico altro polo della prostituzione in strada è Limena.
Altrove predomina la prostituzione indoor, più complessa da quantificare e propria ad esempio delle organizzazioni orientali. Ogni etnia ha il suo decalogo di atrocità per assoldare e mettere in strada le vittime. Dall'Est l'ingresso è oggi molto più semplice e le ragazze vengono adescate con la promessa di un lavoro vero e poi stipate in appartamenti sovraffollati o costrette a versare affitti esorbitanti ai loro carcerieri. Dalla Nigeria le donne arrivano da clandestine con la traversata per i lager libici e il Mediterraneo. Alcune vengono prima sfruttate nei campi, altre usate come corrieri della droga e poi riversate in strada.
L'ASSISTENZA
Equality le avvicina offrendo la possibilità di ricevere assistenza sanitaria.
Il Gazzettino