Passeggiate “selvagge”, ora i sindaci vietano l'accesso a parchi e giardini

ROVIGO - Giro di vite su parchi, giardini, aree verdi, campetti sportivi, persino i cimiteri. La stragrande maggioranza dei sindaci del Polesine sceglie di applicare il pugno di...

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ROVIGO - Giro di vite su parchi, giardini, aree verdi, campetti sportivi, persino i cimiteri. La stragrande maggioranza dei sindaci del Polesine sceglie di applicare il pugno di ferro per contrastare il preoccupante fenomeno delle ultime ore. Tanti cittadini, infatti, facendo spallucce dei divieti, si sono radunati tranquillamente in parchi e giardini, senza rispettare le distanze di sicurezza, creando assembramenti e costringendo i vigili a intervenire, per richiamare la comunità e rispedire tutti a casa.

PASSEGGIATA NATURALISTICA
Il sindaco di Adria, Omar Barbierato, complice l’indisciplina di alcuni adriesi, ha scelto di chiudere la passeggiata naturalistica in località Artessura. A Porto Tolle è vietato accedere a parchi, giardini, cimiteri e spiagge, il primo cittadino Roberto Pizzoli invita la comunità al pieno rispetto delle regole. Occhiobello dice stop agli assembramenti nelle aree verdi, per evitare occasioni di possibile contagio. Il sindaco Sondra Coizzi ha firmato ieri l’ordinanza: saranno chiusi fino al 3 aprile sia gli spazi dotati di servizio di apertura e chiusura, recinzioni e cancelli di accesso, ma anche quelli privi di apertura e chiusura che verranno, quindi, delimitati per impedire l’accesso.
CITTADINI INDISCIPLINATI
«Di fronte al mancato rispetto dei divieti e alla presenza di persone nei nostri parchi - ribadisce CoIzzi - dobbiamo intervenire con ordinanza». A Occhiobello si potrà continuare a fare jogging, ma il sindaco sottolinea: «Rispettiamo la possibilità di fare attività motoria all’aperto, che pure va svolta mantenendo la distanza interpersonale di un metro, tuttavia dobbiamo scoraggiare le possibilità di ritrovo e, quindi, il rischio di diffusione del contagio».

l divieto di assembramento riguarda anche strade e piazze. Lendinara chiude i due parchi San Francesco e Guardi: l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Viaro esorta la comunità a rimanere in casa e a rispettare le norme emanate dal Governo centrale. Paura del Coronavirus: Fiesso Umbertiano ha scelto di chiudere, dallo scorso giovedì, il parco pubblico, il cimitero, il campo sportivo “Bruno Bezzi” e quello parrocchiale, inclusa l’area sgambamento cani. Sabato scorso il sindaco Sonia Bianchini ha poi firmato un’ordinanza per chiudere l’unico bar del distributore. Attraverso i social, Leonardo Raito ha rivolto numerosi appelli ai cittadini di Polesella: «I dati odierni ci aiutino a comprendere perché dobbiamo essere super prudenti in questa fase e rispettare la consegna di restare a casa». Raito analizza la situazione in Italia: «Siamo il Paese al mondo con il più alto tasso di contagi, più del doppio del secondo. E secondi per numero di decessi. Restiamo a casa, per noi e per chi ci circonda». A Polesella parchi, giardini, aree verdi pubbliche e cimitero sono off-limits. Tra i primi a intervenire, il sindaco Lucia Ghiotti che guida il piccolo comune altopolesano di Salara: «Abbiamo disposto - dice - la chiusura di parchi, giardini e cimitero del paese». Nel territorio di Pincara, da ieri, il sindaco Stefano Magon ha scelto di vietare gli accessi ai parchi gioco di via Ariel Ben Gurion e via della Repubblica e al cimitero (fino al 25 marzo). Tutto chiuso anche nei paesi di Frassinelle, Ficarolo e Stienta. Nota curiosa da Trecenta: «Abbiamo chiuso i cimiteri causa mancato rispetto della distanza di sicurezza da parte di alcuni cittadini, i parchi e il percorso vita» afferma il sindaco Antonio Laruccia. Pure Bosaro ha scelto la linea dura, tutto chiuso dall’8 marzo ricorda il sindaco Daniele Panella. A Pettorazza Grimani e a Ceneselli, i sindaci Gianluca Bernardinello e Angela Gazzi fanno pieno affidamento sul buonsenso delle comunità: al momento nessuna ordinanza, parchi e giardini continuano a rimanere regolarmente aperti. Gazzi, per quanto riguarda Ceneselli, poi precisa: «Al momento la gente rispetta le prescrizioni. Sono comunque pronta a fare un’ordinanza, qualora la situazione lo renda necessario». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino