TREVISO - «Ma se lo immagina andare in osteria con la mascherina, tenere le distanze, non poter avvicinarsi al banco? E magari ci metta pure l'ipotesi che ci obblighino...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PREPARATIVI
Fabio e Mauro tentano di scrutare il futuro, di capire come rimettersi in moto. Per il quando si sono arresi: sballottati dalla ridda di date e ipotesi, hanno scelto di non pensarci troppo. Adesso sperano nel 18 maggio. Più pressante è invece il come ripartire. Questi sono i giorni delle prove, delle misurazioni sulla distanza giusta tra un tavolo e l'altro, su come e dove mettere distributori di gel e, perché no, di mascherine. «Stiamo facendo un po' di ipotesi - spiega Fabio - anche se mancano notizie ufficiali e quelle che arrivano sono contraddittorie. Per adesso abbiamo solo intuito che, per riaprire, dovremo dotarci di mascherine, guanti, gel igienizzanti con distributori da mettere in vari punti del locale. Le mascherine dovremo averle per fornire anche i clienti visto che, senza, non potranno entrare». E tutto questo avrà un costo: «Quanto ci costerà? Non lo so. Ci stiamo informando. Non poco immagino. Abbiamo notato che certi materiali hanno avuto aumenti anche del 40% e del tutto ingiustificati, una cosa vergognosa. E poi ci saranno le spese per le pulizie accurate e sanificazioni, che sicuramente vanno fatte».
DISPOSIZIONE
Il rebus da risolvere resta quello dei tavoli. Da Muscoli si pranza e si cena, a disposizione c'è tutto il repertorio della cucina trevigiana. Il solo pensiero di doverlo gustare facendo i conti con la mascherina mette tristezza: «Di questo ce ne faremo una ragione - si rassegna Fabio - anche se l'osteria è un modo per socializzare, per stare vicini e non distanziati. Deve essere un piacere, non una sofferenza. Ma la realtà è questa. Stiamo facendo delle prove per capire quanti tavolini tenere. In mancanza di disposizioni chiare, e facendo un conto a spanne, in 150 metri quadrati di locale con 20 metri quadrati a tavolino, non ce ne starebbero più di sette. Per noi cambia la prospettiva: da sempre l'obiettivo di un oste è riempire il più possibile il suo locale. D'ora in poi non sarà più così. Anzi: molto probabilmente gli ingressi saranno contingentati; dentro ci potranno stare solo un numero massimo di persone, il resto se ne dovrà stare in coda all'ingresso, e distanziato l'uno dall'altro. E poi il bancone: molto probabilmente non si potrà avvicinare nessuno. Insomma: un altro mondo».
GLI AFFARI
Da Muscoli non hanno approfittato della possibilità di vendere per asporto: «No, non abbiamo ritenuto conveniente aprire solo per quello. Aspettiamo la riapertura regolare e, in quel momento, faremo anche da asporto. Certo sarà un'avventura: adesso è impossibile capire quanto lavoro ci sarà. Qui ci siamo io, mio fratello e cinque dipendenti. E non vogliamo lasciare a casa nessuno. Sono persone con esperienza, brave, da tempo con noi. Vedremo di combinare tra lavoro e cassa integrazione. In questo quadro, l'ancora di salvezza resta il plateatico: per fortuna abbiamo i tavolini all'aperto. Quello ci rassicura».
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino