PORDENONE - Non solo al lavoro, nelle piazze, al bancone del bar o al tavolo di un ristorante. Anche in ospedale si vivrà una nuova normalità, che con quella...
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PROGRAMMAZIONE
«La gestione dell’emergenza Coronavirus - ha spiegato il direttore generale dell’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale, Joseph Polimeni - ci impegnerà anche nei prossimi mesi. E’ verosimile, ad esempio, che in autunno assisteremo a una risalita della curva epidemica. Fattori microclimatici, caratteristiche del virus e aspetti della vita sociale che cambiano seguendo le temperature esterne ci fanno pensare a una tregua estiva, ma allo stesso tempo a un ritorno del contagio da ottobre. Anche per questo al momento non è in programma una riduzione dei posti letto di Terapia intensiva dedicati al Covid-19». Oggi sono 15, otto dei quali occupati. Cinque, invece, gli spazi dedicati alla Rianimazione “normale”. Resteranno, fino a nuovo ordine, anche i 40 posti letto del reparto Covid non intensivo (oggi occupati da 27 pazienti), così come i tre spazi attualmente dedicati alla terapia sub-intensiva. L’apparato di risposta del sistema sanitario non sarà smantellato, e lo stesso avverrà per le procedure di sicurezza, dall’accettazione alla chirurgia, sino all’assistenza domiciliare.
LE STRATEGIE
In settimana le unità esterne saranno operative: somministreranno terapie anti-Covid a domicilio (compreso il farmaco antimalarico) e saranno incaricate di intensificare l’azione di “intelligence” per scovare il virus nascosto nelle case. In prima linea ci saranno i medici di base, prime sentinelle del territorio. Dal 4 maggio ripartirà l’attività chirurgica non urgente, ferma ormai da più di 40 giorni: prima di ogni intervento sarà necessario uno screening dettagliato sul paziente, per evitare contagi in sala operatoria. In Pronto soccorso resteranno i percorsi separati e le regole attuali.
I CONTROLLI
Sul fronte dei test a cui sottoporre il personale sanitario, le strade sono due: i tamponi a tappeto e gli esami sierologici. I primi ripartiranno già in settimana e riguarderanno tutto il personale degli ospedali della provincia. Sempre in settimana, si procederà ai primi test sierologici: sarà analizzato il plasma di alcuni operatori sanitari, ma i campioni saranno conservati a bassa temperatura in attesa della validazione del metodo da parte delle autorità regionali. Il responso è previsto per la fine della settimana. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino