«Chiuso per fifa Coronavirus. Ghe ne go 86 meio che stago casa». E gli altoparlanti trasmettono il messaggio: «Restate dentro»

TRIESTE - Una città disabitata, come se fosse stata abbandonata in tutta fretta dagli abitanti, scappati all'improvviso. Serrande abbassate, locali chiusi, perfino gli...

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TRIESTE - Una città disabitata, come se fosse stata abbandonata in tutta fretta dagli abitanti, scappati all'improvviso. Serrande abbassate, locali chiusi, perfino gli alberghi stellati sono spenti. L'allarmante messaggio di ieri del Presidente del Consiglio, qualora ce ne fosse stato bisogno, ha inoculato la consapevolezza del reale rischio nei triestini, che si sono attenuti scrupolosamente alle indicazioni. Se si escludono le pattuglie delle forze dell'ordine, in giro non si vede che qualche rara auto di passaggio o sparuti passanti dal passo veloce e «comprovate ragioni» per circolare.

Sintetizza bene lo spirito il video diventato virale di un mezzo bianco della Protezione civile che transita di sera nelle deserte strade di Muggia (Trieste) lanciando un monito dagli altoparlanti: «Avvisiamo la popolazione che è stato disposto il divieto di uscire da casa se non per esigenze lavorative autocertificabili...».

La voce metallica ha un che di lugubre, riaffiorano vecchie paure di confine: il coprifuoco, la guerra.

Nei più giovani rimanda alla fiction, ai film catastrofici da ultimo giorno del pianeta. C'è anche chi ha ancora voglia di scherzare: «Chiuso per fifa Coronavirus. Ghe ne go 86 meio che stago casa» (Ho 86 anni, è meglio che rimanga a casa). Se qualcuno due giorni fa era stato sorpreso in strada per acquistare una Playstation che tenesse occupati i bambini costretti in casa; oppure, l'ha fatta franca come i tanti goriziani che hanno varcato a piedi la linea di confine e preso d'assalto un bar a Nova Gorica (Slovenia), ieri invece tutti hanno seguito scrupolosamente le norme impartite e reiterate in televisione da Giuseppe Conte.

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Il Gazzettino