Messa per pochi intimi in barba al divieto: il sindaco s'infuria con don Fabio

Don Fabio Bolognesi, parroco di Guarda Veneta
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GUARDA VENETA - Il coronavirus sospende manifestazioni sportive, culturali e religiose in Polesine. Ma, a sorpresa, ieri mattina si sono svolte celebrazioni religiose a Guarda Veneta, a Polesella e nella frazione di Raccano. L’ordinanza firmata dal governatore del Veneto Zaia e dal ministro della Salute Roberto Speranza aveva validità fino a tutto il 1 marzo. Il comportamento dei parroci è stato pesantemente criticato sia dalla comunità che dalle istituzioni locali. Il sindaco di Guarda Erminio Colò è andato su tutte le furie: «C’è un’ordinanza del comune e c’erano le indicazioni del vescovo della Diocesi di Adria-Rovigo, monsignor Pierantonio Pavanello, che proibivano di svolgere celebrazioni religiose. Alcuni compaesani domenica mattina mi hanno contattato e mi hanno riferito che don Fabio Bolognesi avrebbe tenuto una messa ristretta per pochi fedeli. Mi sembra una mossa azzardata. Avrei voluto chiarire con il parroco questa vicenda, nel corso della giornata l’ho chiamato e gli ho spedito un messaggio, ma purtroppo non mi ha mai risposto».


SINDACO INFURIATO
Colò scuote la testa e va all’attacco: «Voglio capire perché il prete si è comportato in questa maniera. Non facciamo il solito giochino della contrapposizione Peppone-Don Camillo nel piccolo paese, qui in ballo ci sono questioni sanitarie ben più importanti, eccezionali misure di prevenzione prese dal Governo, trasmesse poi alle Regioni e ai comuni, che vanno rispettate» rimarca il primo cittadino di Guarda Veneta. E s’interroga: «Perché don Fabio ha celebrato messa solo a Guarda e non a Pontecchio?». In effetti, nella vicina Pontecchio, seguita sempre dal parroco, non c’è stata alcuna celebrazione religiosa, come assicura il sindaco Simone Ghirotto: «Domenica mattina ero in piazza e posso confermare che la nostra chiesa è rimasta chiusa. Eravamo impegnati in una riunione in comune, con i componenti delle associazioni e i parrocchiani che solitamente frequentano la chiesa alla domenica mattina».
NESSUNA SPIEGAZIONE
La scelta di don Fabio rimane inspiegabile. Il sacerdote, contattato più volte, ieri non ha mai risposto per fornire la sua versione dell’accaduto. Secondo altre testimonianze raccolte a Guarda, quello non era un semplice momento di preghiera, ma una messa ristretta ai parrocchiani. Tanto è vero che diverse auto ieri verso le 9.30 erano parcheggiate nei pressi di via Guglielmo Marconi, dove si trova, appunto, la chiesa di San Domenico.
POLESELLA E RACCANO
E la polemica divampa pure a Polesella e Raccano. Don Umberto Rizzi ha celebrato messe per pochi intimi sia nel centro che nella frazione, nonostante il decreto ministeriale che sospendeva ogni cerimonia in tutto il Veneto. Il sindaco Leonardo Raito è rimasto spiazzato: «Mi pareva che la Curia avesse dato disposizioni di non fare le messe» si limita a osservare. Ieri, alle 18, il vescovo Pavanello ha officiato la messa della prima domenica di Quaresima dalla cappella del seminario, trasmessa in diretta su Radio Kolbe e sul canale YouTube della Diocesi. Una formula inedita per inaugurare la Quaresima, visto che il coronavirus sta sconvolgendo anche il mondo ecclesiastico.

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Il Gazzettino