PADOVA - Le mascherine chirurgiche sono introvabili e il Comune annuncia la distribuzione straordinaria di 60mila “dispositivi di sicurezza” nelle farmacie e nelle...
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«Nelle ultime ore abbiamo appurato che viene meno progressivamente la disponibilità di mascherine chirurgiche sul mercato – ha spiegato il sindaco Sergio Giordani -.
Questo, nella Fase 2 è impensabile, proprio quando gli esperti ci dicono che si tratta di un dispositivo di protezione fondamentale e il Comune ha anche attivato, primo in Veneto, una grande campagna sull’utilizzo diffuso e corretto delle mascherine. Il combinato disposto tra burocrazia e annunci come quello sul prezzo calmierato, che forse doveva essere maggiormente ponderato nei tempi e nei modi, ha generato un cortocircuito sull’accesso alle mascherine che però non ci possiamo assolutamente permettere, e non voglio nemmeno pensare, come ho sentito da alcuni esperti del settore, che ci vorranno 10-15 giorni per ritornare ad avere una disponibilità di mercato piena e continua. Su questo punto sento il dovere di proteggere la città il più possibile perchè è una questione di salute pubblica. Fortunatamente su mia e nostra prudenza avevo tenuto una scorta delle mascherine chirurgiche che ci sono state donate via via da tante città e comunità cinesi grazie ai buoni rapporti costruiti nel tempo che intercorrono con Padova. Nei giorni più drammatici dell’epidemia, quando erano davvero introvabili, ne abbiamo distribuite 150 mila ai nostri ospedali, oltre che migliaia ai medici di base, alle case di riposo, alle forze dell’ordine, ai volontari, alle categorie più esposte che mandavano avanti pubblici servizi e anche oltre 50.000 a tutti i Padovani».
«Seguendo i consigli del professor Crisanti - ha proseguito il primo cittadino - ho deciso di mettere con urgenza a disposizione gratuita dei cittadini una nuova tranche di circa 60.000 mila mascherine chirurgiche che avevamo tenuto in custodia nel caso si fosse presentata la necessità. Di queste, una buona parte saranno distribuite da martedì ai residenti in città, fino a esaurimento, nelle farmacie e nelle parafarmacie disponibili della città. Ogni cittadino ne potrà avere 2. Un’altra parte sarà conservata per le categorie più fragili: anziani non autosufficienti o in gravi difficoltà per i quali stiamo valutando di attivare una seconda consegna a domicilio dopo aver raggiunto già tutti gli over 75 che vivono soli, qualche settimana fa, grazie ai volontari della campagna “Per Padova noi ci siamo” e alla Protezione civile». Mi appello - ha concluiso - « al senso civico dei padovani: chi ha già mascherine a disposizione o si è dotato di dispositivi riutilizzabili, ceda il passo alle cittadine e ai cittadini che hanno incontrato maggiori difficoltà a reperirle e ne hanno bisogno urgente. Per concludere, non è nel mio stile fare polemiche, tuttavia il mio è un accorato appello a Governo e Regione perché trovino immediate e pronte soluzioni a questa criticità».
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Il Gazzettino