Menù digitali con il "delivery intelligente" di un imprenditore vicentino

Menù digitali con il "delivery intelligente" di un imprenditore vicentino
ARZIGNANO - E' made in Veneto il "delivery intelligente" lanciato dall’App Food-Tech MyCia, progetto ideato a scopo benefico dall'imprenditore di Arzignano...

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ARZIGNANO - E' made in Veneto il "delivery intelligente" lanciato dall’App Food-Tech MyCia, progetto ideato a scopo benefico dall'imprenditore di Arzignano Pietro Ruffoni. Si tratta di una bella storia di "digitale solidale” che ha per protagonista una giovane azienda vicentina che, in tempi record, ha adeguato il suo progetto all’emergenza Covid-19, per mettere in campo un servizio utile alla collettività. Dopo la Carta d’identità alimentare, MyCIA ha deciso investire ancora sulla tecnologia, scendendo in campo dalla parte dei ristoratori con menù digitali condivisibili tramite un semplice link e accogliendo nel network anche i negozianti di prodotti alimentari che facciano delivery. 


Grazie al "delivery intelligente” di MyCIA gli utenti possono visualizzare solo i piatti e le proposte compatibili con le proprie esigenze alimentari e quindi non perdono tempo ma individuano subito il locale da contattare e, per utenti e ristoratori, l’App mette in campo menù digitali condivisibili tramite un semplice link, un servizio concretamente utile. E sono tanti i ristoratori veneti che hanno già aderito con entusiasmo.

"Il tutto avviene gratuitamente - spiega il CEO dell'azienda Pietro Ruffoni - come forma di solidarietà anti Covid: in questo modo aiutiamo i ristoratori a raggiungere direttamente tutti noi. In un momento così drammatico come quello attuale ci è sembrato doveroso mettere in campo un nuovo strumento che potesse aiutare con ancora maggiore efficacia e rapidità i ristoratori, e gli alimentaristi più in generale a cui ci apriamo per la prima volta, a raggiungere il loro pubblico che poi sono tutti i cittadini".


Anche le associazioni di categoria plaudono all'iniziativa. "Guardiamo sempre con interesse e attenzione – commenta Roberto Calugi, direttore generale di Fipe Confcommercio – a tutte quelle iniziative che in un momento drammatico come questo mettono a disposizione delle imprese della ristorazione strumenti utili a mantenere viva la fiammella dell’attività”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino