Coronavirus, Abano e Montegrotto: «Negli hotel termali malati in quarantena»

Coronavirus, Abano e Montegrotto: «Negli hotel termali malati in quarantena»
ABANO-MONTEGROTTO - Alcuni stabilimenti termali del bacino euganeo, attualmente chiusi a causa dell'emergenza Covid 19 che ha letteralmente azzerato il principale...

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ABANO-MONTEGROTTO - Alcuni stabilimenti termali del bacino euganeo, attualmente chiusi a causa dell'emergenza Covid 19 che ha letteralmente azzerato il principale comparto turistico del territorio, potrebbero essere destinati a ospitare pazienti affetti da Coronavirus che si trovino in condizione di quarantena. Una serie di presidi ad hoc per chi non ha la necessità di essere ospedalizzato e che, riunito in un unico luogo, potrebbe così essere seguito in modo più razionale ed efficiente. Lo prevede una convenzione siglata fra la Regione Veneto e Federalberghi. Al momento, però, nulla è stato deciso in concreto. Né tanto meno è già stata compilata una lista degli hotel che potrebbero rispondere all'appello delle autorità sanitarie. 

«Si tratta dello stesso accordo che Federalberghi ha stilato assieme alla Regione Toscana, la prima a muoversi in questo senso spiega Emanuele Boaretto, titolare del Millepini di Montegrotto e presidente della sezione Terme Euganee dell'ente di categoria -; in buona sostanza, stiamo parlando di un provvedimento-fotocopia che potrebbe essere recepito anche da altre regioni qualora se ne presentasse la necessità». Passa poi a elencare i punti-cardine della convenzione. 
PERSONALE«Ai titolari degli hotel sarebbe demandato un servizio di guardianìa, in buona sostanza la messa a disposizione di personale addetto alla reception, sia in orario diurno che notturno. Alle autorità sanitarie spetterebbe invece il compito di seguire i pazienti dal punto di vista medico, fornire lenzuola e coperte e provvedere ai pasti, che arriverebbero sigillati per evitare anche la minima possibilità di un contagio». Sulla falsariga,insomma, di quanto già avviene ad esempio anche all'hotel Michelangelo di Milano.
PERPLESSITàNonostante la disponibilità da parte degli imprenditori alberghieri, Boaretto non nasconde però qualche perplessità, soprattutto per quanto concerne la scelta di carattere logistico caduta sulle Terme Euganee che non rappresenterebbe la soluzione ottimale: «Sarebbe opportuno che le strutture di accoglienza per i pazienti in quarantena fossero individuate quanto più possibile vicino agli ospedali che già seguono le persone affette da Covid 19 che versano in condizioni più gravi. E non è questo, a mio parere, il caso del bacino termale, troppo distante sia dal capoluogo che dalla Bassa Padovana. Ad ogni modo, siamo pronti a fornire il nostro aiuto in caso di necessità. Preferiamo contribuire a governare questo fenomeno piuttosto che subirlo, magari a seguito di un'ordinanza del Prefetto che portasse a una requisizione degli alberghi».

INDICAZIONEResta comunque, come detto, tutto da definire, sia per quanto riguarda l'identificazione del Comune, sia sugli hotel da destinare alla quarantena. «Attualmente non è arrivata alcuna indicazione in questo senso, né tantomeno per quel che concerne il numero complessivo degli stabilimenti che potrebbero assolvere a questa funzione. Personalmente tende a puntualizzare il presidente Boaretto -, se si giungerà a rendere operativo questo accordo, ritengo che non si andrà oltre una sola struttura del nostro territorio, che potrebbe essere individuata sia ad Abano che a Montegrotto». In definitiva, tutto per ora resta quindi sulla carta. «Qualora la Regione alla fine ce lo chiedesse, contatteremo tutti i soci di Federalberghi Terme Euganee per scegliere lo stabilimento più idoneo dal punto di vista funzionale», conclude Emanuele Boaretto. Gli albergatori di Abano e Montegrotto hanno inoltre lanciato una raccolta di fondi per sostenere lo sforzo che le strutture sanitarie regionali stanno sostenendo nella quotidiana battaglia per fronteggiare il Covid 19. Una iniziativa che gli imprenditori hanno messo in campo con la speranza e l'auspicio che vi aderiscano anche i tanti clienti delle strutture alberghiere di quello che resta, pur nella gravissima crisi che lo ha investito, il più grande bacino turistico-curativo d'Europa. 
Eugenio Garzotto  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino