BELLUNO - «Per quanto ci riguarda l'hotel è operativo, abbiamo anche già attuato una serie di nuove procedure. Anche se siamo ancora in attesa di un...
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SANIFICAZIONE
Capitolo a parte meritano chiaramente pulizie e sanificazioni. Diventate un mantra in questa fase: «Ci appoggiamo a una ditta esterna - prosegue Collazuol - garantisce non solo un servizio di detersione ma anche di sanificazione di tutte le camere». La struttura ha terminato a novembre 2019 il rinnovo completo delle camere. «Abbiamo iniziato a ricevere molte nuove ditte che sceglievano noi, poi l'arrivo del covid ha causato una frenata importantissima. Un momento di stallo che non sappiamo quanto ripartirà. Attualmente abbiamo pochissime camere occupate, una due, a volte tre al giorno. Detto questo noi siamo operativi. Lo viviamo come servizio di supporto alla città. E alle ditte che ci auguriamo ripartano». L'hotel è gestito in affitto d'azienda e, spiegano i gestori, «la proprietà ci è venuta incontro. Un gesto che abbiamo apprezzato moltissimo. È una realtà in cui si collabora. Abbiamo molte idee per ripartire, aspettiamo solo il via libera per metterle in atto».
LE INCERTEZZE
Le incertezze sono comuni in chi dovrebbe accogliere i clienti e invece si trova alle prese con il lockdown. Come spiega Ruggero Libralato dell'Albergo Mirella. «Ci si prepara con i prodotti disinfettanti specifici. Siamo fortunati, siamo in una zona verde, apriamo le stanze, ne abbiamo approfittato per una pulizia approfondita che diventerà lo standard. In questi casi bisogna arrivare addirittura alla sterilizzazione». Lo stillicidio di cancellazioni ha una data precisa: «Lunedì 24 febbraio mi ero preoccupato di controllare il sistema, temevo ci fosse un giorno in overbooking. Quando ho guardato invece sono rimasto esterrefatto. Uno stillicidio di cancellazioni. Una dopo l'altra. Tutte con la stessa motivazione. Mentre ora il flusso è inesistente. Non si vede nulla all'orizzonte. Anche il fatto di aver chiuso i ristoranti, complicato ancora di più le cose». Le speranze sulla stagione estiva sono molto ridotte: «Non so cosa succederà, non vedo prospettive. Mi auguro non ci sia guerra di prezzi. Altrimenti il sistema implode. Eppure qui avremmo diecimila metri di parco. Siamo immersi nella natura. Ai clienti che prendono il sole potremmo garantire uno spazio di trenta metri ciascuno».
Andrea Zambenedetti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino