La ripresa degli alberghi: «Apriamo con la colazione in camera, speriamo arrivino le prenotazioni»

Colazione
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BELLUNO - «Per quanto ci riguarda l'hotel è operativo, abbiamo anche già attuato una serie di nuove procedure. Anche se siamo ancora in attesa di un direttiva specifica ci siamo attenuti scrupolosamente alla regola non scritta del buon senso». Leila Maria Collazuol, dell'Ospitalità del Piave, gestisce l'hotel Delle Alpi a Belluno. E dalla reception racconta la fase due. «Un periodo da gestire in stretta collaborazione con il responsabile della sicurezza. Abbiamo già provveduto a consegnare la colazione in camera, riducendo le occasioni nelle aree comuni. Poi abbiamo acquistato un posizione in plexiglas per lo staff, i dispenser lavamani e la cartellonistica. Grande attenzione anche alla turnazione all'entrata». E ovviamente è richiesto anche l'utilizzo di protezione, guanti e mascherine da indossare per tutta la durata del turno.

SANIFICAZIONE
Capitolo a parte meritano chiaramente pulizie e sanificazioni. Diventate un mantra in questa fase: «Ci appoggiamo a una ditta esterna - prosegue Collazuol - garantisce non solo un servizio di detersione ma anche di sanificazione di tutte le camere». La struttura ha terminato a novembre 2019 il rinnovo completo delle camere. «Abbiamo iniziato a ricevere molte nuove ditte che sceglievano noi, poi l'arrivo del covid ha causato una frenata importantissima. Un momento di stallo che non sappiamo quanto ripartirà. Attualmente abbiamo pochissime camere occupate, una due, a volte tre al giorno. Detto questo noi siamo operativi. Lo viviamo come servizio di supporto alla città. E alle ditte che ci auguriamo ripartano». L'hotel è gestito in affitto d'azienda e, spiegano i gestori, «la proprietà ci è venuta incontro. Un gesto che abbiamo apprezzato moltissimo. È una realtà in cui si collabora. Abbiamo molte idee per ripartire, aspettiamo solo il via libera per metterle in atto».
LE INCERTEZZE

Le incertezze sono comuni in chi dovrebbe accogliere i clienti e invece si trova alle prese con il lockdown. Come spiega Ruggero Libralato dell'Albergo Mirella. «Ci si prepara con i prodotti disinfettanti specifici. Siamo fortunati, siamo in una zona verde, apriamo le stanze, ne abbiamo approfittato per una pulizia approfondita che diventerà lo standard. In questi casi bisogna arrivare addirittura alla sterilizzazione». Lo stillicidio di cancellazioni ha una data precisa: «Lunedì 24 febbraio mi ero preoccupato di controllare il sistema, temevo ci fosse un giorno in overbooking. Quando ho guardato invece sono rimasto esterrefatto. Uno stillicidio di cancellazioni. Una dopo l'altra. Tutte con la stessa motivazione. Mentre ora il flusso è inesistente. Non si vede nulla all'orizzonte. Anche il fatto di aver chiuso i ristoranti, complicato ancora di più le cose». Le speranze sulla stagione estiva sono molto ridotte: «Non so cosa succederà, non vedo prospettive. Mi auguro non ci sia guerra di prezzi. Altrimenti il sistema implode. Eppure qui avremmo diecimila metri di parco. Siamo immersi nella natura. Ai clienti che prendono il sole potremmo garantire uno spazio di trenta metri ciascuno».
Andrea Zambenedetti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino