Indagine Gimbe, diminuzione dei casi, ma resta l'emergenza. Vaccini, Italia cenerentola d'Europa

Indagine Gimbe, diminuzione dei casi, ma resta l'emergenza. Vaccini, Italia cenerentola d'Europa
Speranze di uscita dall'emergenza dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe: nella settimana 24-30 marzo 2021, rispetto alla precedente, si rileva...

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Speranze di uscita dall'emergenza dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe: nella settimana 24-30 marzo 2021, rispetto alla precedente, si rileva una riduzione dei nuovi casi (141.396 rispetto a 150.181, pari a -5,9%) a fronte di un incremento del 4,8% dei decessi (3.000 rispetto a 2.878). Stabili i casi attualmente positivi (562.832) mentre sono in aumento del 2,8% i ricoveri con sintomi (29.231 rispetto a 28.428) e del 4,8% le terapie intensive (3.716 rispetto a 3.546). C'è dunque molta attesa per la cabina di regia e le decisioni ufficiali del governo nella giornata di domani, venerdì 2 aprile. 


 «Per la seconda settimana consecutiva a livello nazionale - commenta il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta - si rileva una lenta discesa del numero di nuovi casi e del loro incremento percentuale, anche se il dato risente di notevoli differenze regionali correlate al livello di restrizioni di 3 settimane fa».
In 9 Regioni, infatti, l'incremento percentuale dei nuovi casi è ancora in crescita, soprattutto in 4 Regioni che tre settimane fa si trovavano in area bianca o gialla (Calabria, Liguria, Sardegna e Valle d'Aosta). Al contrario si rilevano riduzioni rilevanti in Regioni che 3 settimane fa erano in zona arancione o rossa.
«Sul versante ospedaliero - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione Gimbe - entrambe le soglie di allerta di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid in area medica (oltre il 40%) e in terapia intensiva (oltre 30%) sono superate a livello nazionale, attestandosi rispettivamente al 44% e al 41%: 10 le Regioni sopra soglia per l'area medica e 13 quelle per le terapie intensive».
In particolare, l'occupazione di pazienti Covid in terapia intensiva supera il 40% in Puglia, Friuli- Venezia Giulia, Umbria, Toscana, Molise, Lazio e il 50% in Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Emilia-Romagna, con valori superiori al 60% in Lombardia e nelle Marche.

Vaccini
Nella fascia tra 70 e 79 anni risultano esser stati immunizzate in Italia solo 106mila persone, numeri che in Europa ci pongono in coda alla classifica, avanti solo a Bulgaria, Lituania e Finlandia. È quanto emerge dal  monitoraggio  Gimbe che sottolinea anche come al netto di ritardi di notifica, risultano consegnate alle Regioni 11.247.180 dosi, pari al 71,7% delle dosi previste per il primo trimestre 2021. Al 31 marzo  hanno completato il ciclo vaccinale con la seconda dose 3.143.159 milioni di persone (5,3% della popolazione), con marcate differenze regionali: dal 6,9% della Provincia Autonoma di Bolzano al 3,9% della Sardegna.


«Le notevoli eterogeneità - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione - riflettono sia una differente capacità organizzativa, sia un eccesso di autonomia delle Regioni nella scelta delle categorie prioritarie da vaccinare». In particolare, per ciò che riguarda i più fragili: degli oltre 4,4 milioni, di over 80 1.274.567 (28,8%) hanno completato il ciclo vaccinale e 1.212.019 (27,4%) hanno ricevuto solo la prima dose, con le consuete rilevanti differenze regionali. Nella fascia 70-79 anni, degli oltre 5,9 milioni, solo 106.506 (1,8%) hanno completato il ciclo vaccinale e 481.418 (8,1%) hanno ricevuto solo la prima dose. Infine, tra le persone a elevata fragilità (soggetti estremamente vulnerabili e portatori di disabilità gravi): anche se individuati dal piano vaccinale come categoria prioritaria subito dopo gli over 80, «al momento la rendicontazione del database ufficiale non prevede una specifica categoria» spiega Gimbe. 

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Il Gazzettino