AURONZO/CORTINA Non c’è pace per la guardia di Finanza di Auronzo e proprio nel giorno in cui è stata riparta la stazione del Sagf è stato scoperto un...
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AURONZO
Era a casa da qualche giorno con la febbre che non scendeva, consigliato dal suo medico di base è stato fatto un tampone ed è risultato positivo. Un militare residente in Comelico in servizio alla caserma di via Reane ad Auronzo è a casa con il Covid-19. Ma questa volta la Tenenza non dovrà chiudere, come avvenuto invece per l’adiacente stazione Sagf che era stata sigillata dopo il contagio di un uomo del soccorso alpino della Fiamme gialle: venerdì si è proceduto alla sanificazione dell’intero edificio. Il militare della Tenenza che è positivo non era più in servizio dal 15 marzo. Ma tutti i 14 colleghi che lavorano fianco a fianco con lui saranno sottoposti al tampone.
CORTINA
A Cortina ci sono venti persone positive al contagio da coronavirus Covid 19. E’ lo stesso sindaco Gianpietro Ghedina a dare la notizia ai suoi concittadini, sul suo profilo Facebook: «Purtroppo la situazione è notevolmente peggiorata in questo fine settimana; si sono aggiunti molti nuovi casi, portando a venti il numero di positivi». Il dato è dunque raddoppiato, rispetto ai dieci colpiti di venerdì 20 marzo. Il sindaco rassicura i cittadini sulla rigidità del protocollo attivato in questi casi, con l’isolamento dei positivi e la quarantena per quattordici giorni delle persone che sono venute in contatto: «La Usl 1 Dolomiti di Belluno svolge un servizio scrupoloso, molto attento: bisogna affidarsi a loro, alla professionalità dei medici». Se l’identità delle persone positive è rigorosamente tutelata, c’è un dato che emerge dalle statistiche: «Nell’80 per cento dei casi si tratta di persone del posto, nostri concittadini – dice Ghedina – il contagio normalmente coinvolge le famiglie, passa da una persona all’altra; oppure interessa una cerchia di amici. Ci sono diverse tipologie, non è stato colpito soltanto chi ha avuto a che fare direttamente con gli ospiti. Nell’altro 20% dei casi rilevati ci sono persone che sono qui a Cortina per diversi motivi, anche per lavorare».
Ghedina è impegnato in questo periodo a gestire la macchina amministrativa e pure l’emergenza Covid 19. Smentisce intanto alcune delle incontrollate voci di paese: «Io sto bene. Sono sotto pressione, ma la salute c’è. Adesso siamo occupati con la distribuzione delle mascherine per coprire il volto, assieme alla protezione civile dell’Ana Cadore. Ne sono arrivate 700 già sabato; poi altre 350; quindi ancora 300: arriveremo da tutti». Il sindaco ricorda l’imperativo di stare a casa e conferma il buon esempio dell’amministrazione: «Abbiamo già riunito una giunta via Skype. E’ stata necessaria una mia determina, per fare tutto secondo le normative, ma ora possiamo utilizzare la tecnologia. Indichiamo l’ora di convocazione, i temi all’ordine del giorno, trasmettiamo il materiale e lavoriamo regolarmente. Si potrebbe pensare anche a un consiglio comunale, con questa modalità, ma è oggettivamente più complesso». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino