Vo' riparte con ottimismo, primi turisti nella locanda al Sole: una coppia bassanese

Riaperta la Nuova locanda al Sole, dove si sarebbero infettati i primi due positivi
VO' - Emozionati come al primo giorno di lavoro nonostante molti di loro abbiano decenni di esperienza alle spalle: sono i baristi, le parrucchiere, le estetiste e i...

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VO' - Emozionati come al primo giorno di lavoro nonostante molti di loro abbiano decenni di esperienza alle spalle: sono i baristi, le parrucchiere, le estetiste e i commercianti di Vo', che ieri hanno finalmente riaperto la loro attività dopo quasi tre mesi di chiusura forzata. «Mi sentivo come al primo giorno di scuola: timoroso, emozionato anche se faccio il barista da trent'anni», confessa Alessio Guerra, titolare insieme a Doriana Mingoni della Nuova Locanda al Sole, il posto in cui i primi due positivi avrebbero contratto il virus, tra una partita a briscola e una a tressette. «I nostri clienti ci sono mancati e anche noi abbiamo sentito la loro mancanza - aggiunge Guerra, raccontando che nel locale affacciato in piazza Liberazione sono entrate anche facce nuove -. Una coppia da Bassano del Grappa, che non era mai stata a Vo' e ha deciso di visitare il paese. Sono i primi turisti».


Merito della risonanza mediatica che ha reso il paese famoso per la lotta al coronavirus oltre che per i suoi ottimi vini, la cucina e i sentieri collinari? Il barista risponde con una risata, adesso che il Covid è stato sconfitto e Vo' è un modello da esportare in tutto il mondo. Per il paesino collinare da 3.300 abitanti il lockdown era scattato subito dopo quel fatidico 21 febbraio quando erano stati scoperti i primi due casi di contagio nella nostra regione. La sera stessa il paese aveva pianto la morte di Adriano Trevisan, la prima vittima italiana di Covid-19. Giusto il tempo di rimuovere il cordone sanitario, durato dal 24 febbraio all'8 marzo, e il paese si era trovato ricompreso nella zona protetta estesa all'intera penisola in un crescendo di restrizioni e poi di progressivi allentamenti. Fino a ieri quando molti negozi hanno riaperto le porte. Per questo anche il 18 maggio è una data che resterà impressa nella storia del paese.

«TORNATO AL PASSATO»
«Mi è sembrato di tornare indietro di dodici anni, quando ho inaugurato il bar», afferma Filippo Sinigaglia, titolare de Il secchio delle streghe di via Marconi. Sorseggiare il caffè e il cappuccino nella tazzina del bar ha tutto un altro sapore. «Qui a Vo' siamo talmente abituati a indossare la mascherina che qualcuno si dimentica di averla e se ne accorge solo quando cerca di addentare la brioche», racconta Filippo ridendo, dopo aver accolto un centinaio di avventori durante la mattinata di riapertura. Sorridere con gli occhi da sopra la mascherina e abbracciarsi con lo sguardo sono emozioni che la parrucchiera Arianna Valzan non dimenticherà tanto facilmente. «Rivedere i clienti è stato entusiasmante afferma la titolare del salone Idee nuove che a differenza di altre colleghe non ha mai ceduto alla tentazione di lavorare a domicilio e che ieri in agenda aveva otto appuntamenti . Potremmo fissarne di più ma vogliamo concederci anche il tempo di una chiacchierata con loro. Ce n'è bisogno».


Acconciatrici. Arianna e Jessica Valzan


Anche nel centro estetico Estetica Michela il bilancio di questa prima giornata è positivo: «Ripartire è stata un'emozione fortissima» afferma la titolare Michela Olivato. Guardando indietro non ha dubbi su quale sia stata la cosa più difficile di questi tre mesi: «Il governo che non diceva le cose in modo chiaro e illudeva le persone. Gli aiuti promessi non sono ancora arrivati. Non tutti almeno. Io ho ricevuto i 600 euro ma la mia dipendente non ha ancora visto la cassa integrazione. Ma come dico sempre, siamo veneti, abbiamo la grinta e dobbiamo rialzarci». «I pagamenti arretrati non aspettano e i fornitori sono tornati a farsi vivi, speriamo di rimetterci in carreggiata le fa eco Tatiana Sarto dal suo negozio Sarto Abbigliamento in cui scritte e cartelli indicano i percorsi da seguire e le distanze da rispettare. Stamattina è stato come aprire un negozio per la prima volta. La gente non vedeva l'ora di tornare e acquistato soprattutto biancheria e altri capi di prima necessità». Stefano Benedetti ha riaperto il suo negozio Crema Calzature soltanto nel pomeriggio. La mattina invece era al mercato di Montegalda, in provincia di Vicenza, e spera di tornare al più presto anche sulla piazza di Vo'. Da ieri può vendere anche calzature per adulti, non soltanto scarpe per i bimbi. «Per fortuna, altrimenti l'attività non sarebbe sostenibile», commenta e il pensiero va alle stime fatte dal Comune sulle perdite subite dalle varie categorie economiche in questi mesi di chiusura: si parla di circa 10 milioni di euro. Nel settore della ristorazione, uno dei fiori all'occhiello di Vo', la riapertura sembra ancora timida: molti ristoranti e locali riprenderanno nei prossimi giorni o aspetteranno il fine settimana. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino