PADOVA - L'ateneo patavino si prepara per affrontare la fase 3, che coinciderà con la ripartenza del prossimo anno accademico. Il via alla programmazione è stato...
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IL PROTOCOLLO
Il protocollo fase 3 deve essere ancora messo nero su bianco, ma l'università ha già messo in chiaro quelle che saranno le linee guida principali. Gli universitari dovranno abituarsi a convivere con la didattica online anche il prossimo anno, ma quando possibile sarà dato spazio anche a alle lezioni in presenza. L'università si impegna ad erogare la didattica contemporaneamente e per tutti i 188 corsi di studio dell'ateneo sia in presenza sia online, secondo una forma mista fruibile non solo nelle aule universitarie ma anche a distanza, nell'ottica di garantire la riapertura degli spazi fisici in cui si svolge la vita universitaria salvaguardando al contempo l'inclusione. Tutti gli studenti e le studentesse avranno la possibilità di seguire le lezioni online anche se, a causa delle restrizioni o delle difficoltà nella mobilità, non potranno essere presenti fisicamente a Padova (ad esempio gli studenti internazionali o gli studenti che provengono da fuori regione). Gli studenti potranno scegliere se seguire i corsi interamente in modalità telematica o in presenza, ovvero, nel caso di classi numerose, in modalità mista, ad esempio alternando una settimana in presenza e una a distanza. Quando possibile le attività di laboratorio e le esercitazioni pratiche saranno assicurate in presenza per tutti gli studenti e le studentesse, ripensando gli spazi e i percorsi logistici. Per evitare assembramenti e per garantire comunque le distanze di sicurezza si ricorrerà a sistemi di turnazione.
LE STRUTTURE
Per garantire questi risultati, il Bo punterà all'adeguamento delle strutture tecnologiche delle aule e dei laboratori. Sulle nuove modalità didattiche innovative e telematiche proseguono anche i corsi di aggiornamento dedicati ai docenti. Gli esami della sessione autunnale si terranno in presenza, organizzando la prenotazione e l'occupazione delle aule in modo da garantire l'osservanza delle norme di sicurezza. I docenti hanno comunque il dovere in ogni caso di assicurare delle sessioni di esame in modalità telematica per studenti e studentesse provenienti dall'estero o da fuori Regione che non riusciranno ad essere fisicamente presenti a Padova. Lo stesso vale per gli studenti che soffrono di patologie o che sono immunodepressi, e che quindi necessitano di particolari condizioni di sicurezza. Anche le lauree della sessione autunnale si terranno in presenza, con l'obbligo però di organizzare le cerimonie in modo da rispettare i protocolli di sicurezza.
LE DIRETTIVE
Il protocollo padovano per la fase 3 si ispira ai principi trasmessi la scorsa settimana dal Ministro dell'Università e della Ricerca riportati in uno specifico documento. Il principio ispiratore della pianificazione per il prossimo anno accademico sarà quello di contemperare la sicurezza sanitaria della componente studentesca e di tutto il personale docente e tecnico-amministrativo con il pieno svolgimento di tutte le attività didattiche e di ricerca, avvalendosi del supporto delle tecnologie digitali, nel rispetto delle ordinanze e dei protocolli delle autorità. Il documento ministeriale dà indicazioni sulle modalità di programmazione delle attività nell'attuale fase 2, che durerà dal 4 maggio presumibilmente fino al mese di agosto, e nella fase 3.
Facendo un passo indietro nella fase 2, l'attività didattica del Bo rimarrà invariata come già deciso fino al mese di agosto. Salvo eccezioni lezioni, esercitazioni, esami e lauree di tutta la sessione estiva saranno eseguiti esclusivamente per via telematica.
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Il Gazzettino