Sboarina: «Riprendiamoci la socialità». E non proroga l'ordinanza che vieta le bevute fuori dai locali

Sboarina: «Riprendiamoci la socialità». E non proroga l'ordinanza che vieta le bevute fuori dai locali
VERONA - Oggi Verona conta tre mesi esatti dai primi contagi. E la città si stringe ancora una volta, seppur simbolicamente, attorno a medici, infermieri e operatori...

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VERONA - Oggi Verona conta tre mesi esatti dai primi contagi. E la città si stringe ancora una volta, seppur simbolicamente, attorno a medici, infermieri e operatori sanitari per ringraziarli del lavoro fatto. Questa mattina il sindaco Federico Sboarina ha voluto incontrare all'ospedale di Borgo Roma il rettore Pier Francesco Nocini e la professoressa Evelina Tacconelli, direttrice della Scuola di Specializzazione di Malattie Infettive e Tropicali dell'Università di Verona, per portare a loro il grazie di tutta la città. Un'occasione anche per approfondire, dal punto di vista sanitario, l'andamento della pandemia sul territorio scaligero e i frutti del lockdown.


«Verona ha il privilegio di avere dei grandi medici, tra cui la professoressa Tacconelli, che ho voluto incontrare per fare il punto della situazione e capire quello che potrà succedere nei prossimi mesi - ha detto Sboarina, durante la diretta streaming -. La nostra comunità mai dimenticherà quello che abbiamo vissuto e l'instancabile lavoro degli operatori sanitari, ai quali saremo sempre grati. Ecco perché, dopo l'iniziativa di qualche mese fa che ci ha visti fuori dagli ospedali con le sirene della polizia locale, era doveroso tornare a portare i ringraziamenti dell'intera città. Il virus non è sparito, è sicuramente meno aggressivo anche grazie al clima estivo che l'ha depotenziato, tanto che i contagi sono pochissimi se non azzerati. Il lockdown ha funzionato, soprattutto a Verona dove la pandemia, partita a rilento, quindici giorni dopo rispetto alle altre città del Veneto, è poi esplosa rapidamente. Oggi la situazione è completamente diversa, possiamo tornare a riprenderci la nostra vita sociale, mantenendo comunque delle accortezze. Conserviamo le abitudini di precauzione, ci dicono i sanitari, anche in vista dell'autunno quando il virus potrebbe tornare. L'incognita infatti resta e, se dovesse esserci un ripresa dei contagi, le nostre strutture sanitarie sarebbero sicuramente pronte. I nostri ospedali sono attrezzati con protocolli, strutture e piani organizzativi maturati in questi mesi, che ci permetteranno di affrontare l'eventuale comparsa in maniera ancora più efficace. Adesso, intanto, possiamo tornare a fare tutto, a riprenderci quella libertà di cui ci siamo privati per tante settimane».


Intanto decade domani notte l'ordinanza del sindaco che vieta il consumo di alcolici all'aperto, fuori da locali e plateatici. E al momento il provvedimento non verrà prorogato. «Dopo il primo venerdì di riapertura, non si sono più verificati episodi di assembramento - ha concluso Sboarina -, pertanto ritengo non sia necessario fare una nuova ordinanza. L'organizzazione messa in campo con la Prefettura, le limitazioni, ma soprattutto il senso di responsabilità di esercenti e clienti sono stati determinanti, infatti non si sono più create situazioni fuori controllo. Si è trattato evidentemente di un episodio legato al legittimo entusiasmo della nuova libertà, nei giorni successivi il buon senso dei veronesi è stato confermato. Possiamo riprendere tutti la vita sociale, mantenendo quelle poche precauzioni che ci garantiranno di non dover tornare indietro». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino