PADOVA - Plateatici, firmato l'accordo tra Soprintendenza e Comune che semplifica l’iter di concessione e la deroga ai limiti di superficie fino al prossimo...
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Sono intervenuti il sindaco Sergio Giordani e il soprintendente Fabrizio Magani, l’assessore al commercio Antonio Bressa. «Intendiamo dare un aiuto agli esercenti - ha spiegato Giordani - perché è chiaro che il Coronavirus ha cambiato il mondo. Dobbiamo evitare burocrazia e lungaggini, da lunedì si riapre tutto da quello che si capisce, anche se il Governo deve ancora dare il protocollo di sicurezza ufficiale al quale ristoratori e baristi si dovranno attenere, e quindi vogliamo evitare qualsiasi ritardo. Sono circa un migliaio le attività interessate in città, metà delle quali con occupazione di suolo pubblico». «Da quando sono arrivato a Padova a dicembre, con i miei collaboratori - ha detto Magnani - ho ripreso in mano la questione dei plateatici, non per smentire il lavoro svolto precedentemente che è stato integralmente recuperato, e allora non si parlava di Coronavirus, ma per arrivare a una soluzione veloce e a un metodo per accelerare le procedure. Poi è arrivato il virus che ha cambiato profondamente il nostro modo di vedere le cose, e da persone concerete, abbiamo pensato di inserire una deroga del nostro accordo che estende la possibilità di occupare uno spazio pubblico più ampio di quanto indicato nella concessione (1/3 del sedime) fino al 31 dicembre».
«Da tempo eravamo al lavoro su questo dossier - ha aggiunto Bressa -, definendo una serie di semplificazioni per cui, siccome c’è un rapporto di fiducia, da oggi è più facile poter ottenere un'autorizzazione per occupazione di suolo pubblico in tempi celeri. Le prescrizioni che erano state introdotte sono state riorganizzate e semplificate, ed è più facile da oggi, pur nel rispetto dei beni storici e architettonici della città, far impresa in questo settore. Nell’accordo convolti anche la Regione, che è parte attiva e delega a Soprintendenza e Comune l’applicazione dei criteri, e le associazioni di categoria. Sull’emergenza Coronavirus, poi, grazie alla disponibilità del Soprintendente, con l’approvazione della deroga ai limiti dimensionali, noi potremo, una volta che il Governo ci dirà quali sono le regole di sicurezza nell’attività di ristorazione, adattare le occupazioni alle esigenze che ci sono oggi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino