Accordo Zaia-Bonaccini, ok alle visite ai congiunti tra Rovigo e Ferrara

Sulla A13 il confine veneto-emiliano
ROVIGO - Con una lettera congiunta i governatori Bonaccini e Zaia hanno informato i prefetti di Ferrara, Michele Campanaro, e di Rovigo, Maddalena De Luca, di aver...

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ROVIGO - Con una lettera congiunta i governatori Bonaccini e Zaia hanno informato i prefetti di Ferrara, Michele Campanaro, e di Rovigo, Maddalena De Luca, di aver autorizzato le visite ai congiunti residenti nei comuni confinati.  «In considerazione della positiva evoluzione dello stato epidemiologico delle rispettive Regioni  e vista l’esigenza manifestata da numerosi cittadini dei rispettivi territori residenti nelle zone di confine – si legge nella missiva inviata ai prefetti -, si comunica che con ordinanza delle rispettive Regioni è stata determinata la possibilità, per i residenti nelle province di confine e previo accordo tra i presidenti di Regione, di autorizzare la visita a congiunti residenti nelle province confinanti». Quindi, muniti di specifica autodichiarazione, si potranno varcare i confini delle province di Rovigo e Ferrara.


Da oggi, rispetto agli spostamenti, secondo l'ordinanza di Bonaccini, cessano di avere effetto tutte le misure limitative della circolazione all'interno del territorio regionale. Sarà anche consentito l'accesso alle spiagge libere e agli arenili. I servizi di trasporto pubblico dovranno rimodulare l'offerta in considerazione della riapertura delle attività produttive, rispettando le prescrizioni previste la prevenzione e il contrasto alla diffusione del contagio. Quanto previsto dall'ordinanza regionale si aggiunge alle misure valide nell'intero territorio nazionale contenute nel decreto legge e nel decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, approvati dal governo. A partire dalla possibilità di muoversi liberamente all'interno dei confini regionali senza più alcuna autocertificazione, necessaria invece per gli spostamenti fra una regione e l'altra, consentiti, come prima, solo e unicamente per motivi di salute, lavoro, necessità e urgenza. Resta inoltre il divieto di uscire dalla quarantena, così come di spostarsi se positivi al coronavirus. 



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Il Gazzettino