PADOVA - Non ha dubbi su chi sia il suo unico “capo”. E neppure sul fatto che solo a lui debba rispondere. E, forte di questo, don Rino Pittarello, in barba alle...
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Ma come mai lei ha deciso di non rispettare le prescrizioni indicate dal presidente del consiglio e fatte proprie dai suoi colleghi? «Il mio capo è Dio, non Conte, e quando sono stato consacrato ho giurato fedeltà alla Chiesa. “Fate questo in memoria di me”, ha detto Gesu e mio dovere è seguire questa indicazione. Il premier Giuseppe Conte non può impedirmi di fare diversamente. Io continuo a celebrare le messe: chi vuole può venire a seguirle, e chi non è d’accordo rimanga a casa».
Oggi don Rino presiederà le liturgie alle 8,30 e alle 18,30, e domani nei soliti orari dei giorni festivi. Lunedì, invece, c’è un altro appuntamento nella sua chiesa. «É fissato un funerale - osserva il sacerdote - che verrà regolarmente officiato. E sono certo che parteciperanno numerose persone in quanto il defunto, un ottantottenne di Ponte San Nicolò, era molto conosciuto e benvoluto dalla comunità. Comunque le limitazioni indicate dalla Diocesi sono fino a domani 8 marzo e quindi dopodomani saranno già superate. Molti di coloro che non verranno alla messa di domenica, sono sicuro che li vedrò in chiesa a rito funebre di lunedì».
IL PERSONAGGIO
Don Rino Pittarello, originario di Legnaro, è parroco a Ponte San Nicolò dal 2013; in passato era stato per 23 anni direttore dell’ufficio amministrativo della Diocesi quando era vescovo monsignor Antonio Mattiazzo, e ha ricoperto anche altri importanti ruoli a livello nazionale. Inoltre, è rimasto delegato vescovile alle Cucine Popolari e anche in passato aveva collaborato con suor Lia nella gestione della mensa per i poveri. Prima dell’incarico negli uffici della Curia, per vent’anni si era occupato della pastorale in mezzo alla gente: era stato cappellano ad Arzegrande, poi a Este, quindi parroco a San Giacomo di Albignasego prima che il vescovo Antonio lo chiamasse all’ombra del Duomo a seguire le attività amministrative della Chiesa padovana.
LE RACCOMANDAZIONI
Intanto sul sito della Diocesi ieri è comparso un aggiornamento sul problema del contagio. «In seguito al prolungarsi della chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per l’emergenza Coronavirus, - si legge nella comunicazione - sono sospese fino al 15 marzo tutte le attività parrocchiali che coinvolgono minori. Per quanto riguarda le celebrazioni liturgiche pubbliche, le attività parrocchiali e diocesane aperte al pubblico (compresi cinema e teatri parrocchiali), restano sospese fino all’8 marzo, si attendono le nuove disposizioni del Governo, in base alle quali i Vescovi aggiorneranno le indicazioni valide anche per la nostra Diocesi. A breve verranno fornite dagli uffici pastorali anche tutte le indicazioni per il proseguimento dei cammini di Iniziazione cristiana e per la celebrazione dei Sacramenti previsti per la Pasqua».
Cesare Arcolini
Nicoletta Cozza Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino