MANIAGO - Cercava di convincere persone anziane che attendevano in coda il loro turno per entrare nel supermercato di via Arba a Maniago a “scambiare” un buono...
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LA SCUSA
Secondo quanto si è appreso, approcciava anziani a cui raccontava le proprie vicissitudini per convincerli a un gesto di solidarietà, pagato a buon prezzo: incassare 25 euro in contanti dei 50 che avrebbe potuto usare dal suo buono per pagare la spesa alimentare. Alla fine a farsi convincere è stata una donna: soltanto che al momento di pagare con il buono statale - consegnato nei giorni scorsi dal servizio sociale del Comune - il codice identificativo non corrispondeva. Allora, l’uomo si è presentato da dietro qualificandosi e provando a giustificarsi sul fatto che l’anziana era un’amica. La cassiera non si è arresa e ha chiesto la collaborazione della direzione.
LA POLIZIA
Fortuna ha avuto che in quel momento nel piazzale ci fosse un agente della Polizia locale che stava controllando che i clienti rispettassero le distanze mentre attendevano in coda con i carrelli vuoti e che avessero tutti il volto coperto. Le verifiche sul buono dell’uomo sono durate pochi istanti. Il soggetto - un 48enne, sposato con figli - è stato denunciato per truffa ai danni dello Stato e sono al vaglio altre sue posizioni patrimoniali: pare che goda anche di altri sussidi tra cui il reddito di cittadinanza.
LA DENUNCIA
Oltre alla denuncia ora sarà chiamato a restituire l’intera somma ricevuta dai Servizi sociali. Al vaglio anche la posizione dell’anziana che ha accettato lo scambio, anche se pare che si possa dimostrare la buona fede nel fare un gesto che poteva sembrare solidale, visto che l’uomo pietiva collaborazione per recarsi a suo dire a comperare dei medicinali che gli erano indispensabili. Alla scena hanno assistito decine di persone che attendevano il proprio turno per entrare nel negozio. La Polizia locale sta verificando se nei giorni precedenti qualcuno possa aver accettato altri scambi magari in diversi supermercati cittadini: per le cassiere, nonostante lo zelo e l’attenzione che ci mettono, non è sempre facile fare anche il controllo dei documenti di identità dei buoni, strumento che peraltro è appena entrato nell’uso comune e che riguarda slogato una minima parte della clientela. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino