Coronavirus, in giro senza motivo: 13 denunciati in tutta la provincia

Controlli della polizia locale anche lungo le Mura di Treviso
TREVISO Di stare a casa non ne hanno proprio voluto sapere. Nonostante le prescrizioni, ormai chiare a tutti, che impongono precisi limitazioni sugli spostamenti. Una decina di...

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TREVISO Di stare a casa non ne hanno proprio voluto sapere. Nonostante le prescrizioni, ormai chiare a tutti, che impongono precisi limitazioni sugli spostamenti. Una decina di giovani, tutti tra i 20 e i 30 anni, sono stati denunciati dai carabinieri per aver violato le disposizioni del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte sul contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid19 sull’intero territorio nazionale. Tra questi anche un gruppo di minorenni che si sono ritrovati al parco per bere qualche birra e un falegname che per effettuare una consegna aveva scelto un orario piuttosto insolito: quello dell’aperitivo. Nei loro confronti è scattata una segnalazione all’autorità giudiziaria in base all’articolo 650 del codice penale, che prevede in casi gravi l’arresto ma che per la stragrande maggioranza dei trasgressori comporterà un’ammenda contravvenzione da 206 euro.


FESTA AL PARCO
I controlli delle forze dell’ordine si sono concentrati sia sulle principali arterie stradali, varchi autostradali compresi, sia nelle stazioni e nei luoghi pubblici. Martedì sera, su segnalazione di alcuni cittadini, i carabinieri hanno effettuato un controllo in un parco pubblico di Fontanelle, scelto da un gruppo di amici per passare assieme la serata. «Ma perchè? Non si può»? sono caduti dalle nuvole i quattro partecipanti alla festicciola, due minorenni e due maggiorenni. I militari dell’Arma non ci sono andati tanto per il sottile e li hanno tutti denunciato per aver violato le disposizioni del Dpcm. «Bene così - commenta il sindaco di Fontanelle Ezio Dan - la cosa è molto chiara, stiamo battagliando tutti i giorni contro l’epidemia. Io sarei d’accordo anche alla chiusura di tutte le imprese per 15 giorni, lavoreremo ad agosto piuttosto, altrimenti è un’agonia che si sposta di settimana in settimana. Faccio un appello a ragazzi e genitori: tenete a casa i vostri figli».

FUORI ORARIO
Altre segnalazioni sono state fatte all’autorità giudiziaria dopo altrettanti controlli su strada. Alcuni giovani sono stati trovati fuori dai confini del Comune di residenza: non avevano alcuna esigenza lavorativa, di salute o necessità per farlo, e quando i militari hanno ricordato le imposizioni legate alla “zona rossa”, hanno risposto semplicemente: «Non lo sapevamo». Diverso il caso di un artigiano fermato martedì sera tra Musile di Piave e Cessalto. L’uomo, falegname, si è giustificato dicendo che doveva consegnare una sedia a un cliente. Peccato fossero già passate le 20.30 di sera. Non era altro insomma che una scusa per evitare l’ammenda.

IN MONTAGNA
Una coppia di trevigiani è stata infine sorpresa a Forni di Sopra, in Friuli. Arrivati per motivi di lavoro, si erano poi spostati “senza alcuna ragione”, hanno spiegato i carabinieri di Tolmezzo, fino al centro montano, dove sono incappati in uno dei controlli su strada. Alle denunce di ieri si aggiunge poi quelle staccata martedì pomeriggio in un bar di via Carducci a Conegliano: il barista non faceva rispettare la distanza di sicurezza di un metro tra i clienti.

SULLE MURA

Jogging, camminate a gruppi, panchine condivise per chiacchierare e prendere il sole. Ed ecco che, sulle Mura compaiono i vigili in moto per disperdere gli assembramenti. Controlli della polizia urbana anche lungo le Mura e in Restera ieri per tutto il giorno. Molti residenti hanno chiamato il comando per segnalare la presenza di assembramenti e gruppi di persone in passeggiata lungo le Mura cittadine e la Restera. In sostanza vista la giornata di sole, le persone - incuranti dei divieti - si sono assiepate sulle mura a gruppi. Nonni con nipoti, mamme con bambini, gruppi di ragazzi. Nonostante gli hashtag e le raccomandazioni rivolte in maniera corale, con la pretesa di rispettare le distanze di sicurezza. Le pattuglie hanno fermato diversi gruppi. «Al momento- conferma il comandante della polizia locale Andrea Gallo- non abbiamo emesso sanzioni. Stiamo cercando di fare opera di persuasione e di richiamo al senso civico delle persone». Anche in Restera ieri, per tutta la giornata, gruppi di persone si sono riversati a camminare lungo il fiume. «Così non va’ - ha detto il sindaco rivolgendo un appello ai trevigiani - state a casa, non siamo in vacanza, c’è un emergenza in atto».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino