BELLUNO «Sono andato a far la spesa: ecco lo scontrino», ma era uscito per spacciare droga. Smascherato dalla polizia di Stato l’ennesimo furbetto delle regole...
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IL PUSHER
Nel tardo pomeriggio di giovedì una pattuglia della squadra delle Volanti ha intercettato una vettura che stava procedendo da Belluno verso Limana. «Alla guida – spiegano in un comunicato diffuso ieri dalla Questura - uomo di origine nordafricana di 38 anni, che da subito giustifica il suo spostamento con la necessità di acquistare generi alimentari, esibendo uno scontrino relativo ad un supermercato del comune di Belluno. Dovendo compilare l’autocertificazione relativa allo spostamento da casa prevista dal Dpcm in vigore, nello scendere dal veicolo l’uomo consente ai poliziotti di notare sul sedile del conducente un involucro di cellophane, al cui interno sembrava celata della sostanza stupefacente tipo hashish». I poliziotti intuiscono subito che l’automobilista nasconde qualcosa e, messo alle strette, il 38enne consegna ai poliziotti un astuccio per occhiali contenente un pezzo di considerevoli dimensioni di hashish. «Vista la quantità di sostanza stupefacente, risultata poi pesare quasi 50 grammi (quantità di molto superiore a quella considerata “modica” per uso personale), gli operatori della “volante” procedono alla perquisizione sulla persona e del veicolo rinvenendo un bilancino di precisione per la pesatura al momento della vendita e del cellophane per il confezionamento. L’uomo veniva quindi accompagnato in Questura per la redazione degli atti a suo carico con i quali è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per detenzione di sostanze stupefacenti ai fine dello spaccio».
IL LADRO
Lui ormai è uccel di bosco, rilasciato dopo poche ore, nonostante si fosse addossato la colpa di un maxi-furto di bici di 87mila euro. Ma a Belluno, dove non può più stare, come nelle altre regioni del nord est Italia, si aggrava ulteriormente la sua posizione. Il 26enne romeno George Cosmin Secret, fermato nella mattinata del 16 marzo, da una volante della Questura alla guida di un furgone con targa inglese pieno di refurtiva, aveva anche esibito un certificato di revisione periodica falso. «Tale certificato – spiegano dalla Questura - , che nel Regno Unito è denominato “Mot Certificate” segue la carta di circolazione attestando la corretta efficienza del veicolo. Gli uomini dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico – UPGSP - con la loro esperienza, dovuto al continuo aggiornamento professionale, hanno notato che il formato del certificato non era conforme a quello attualmente in uso e riportava delle anomalie; grazie anche alla possibilità di effettuare le dovute verifiche, tramite i siti governativi d’oltremanica, si certificava il fatto che quello esibito dal rumeno non era presente negli archivi inglesi rilevando, con sicurezza, che quel certificato era falso. Per tale motivo all’autista veniva accollato anche il reato di uso di atto falso». Ora rischia una pena uguale a chi falsifica un documento, punibile da 6 mesi a 3 anni, con la riduzione di un terzo, sempre che si riesca a processarlo, visto che si è reso irreperibile. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino