Coronavirus, lavoratori a rischio: 150 facchini e magazzinieri al lavoro senza il rispetto delle norme

Coronavirus, lavoratori a rischio: 150 facchini e magazzinieri al lavoro senza il rispetto delle norme (foto pixabay)
Il sindacato di base Usb denuncia le condizioni di lavoro nel magazzino della logistica di GLS a Verona con più di 150 facchini e magazzinieri impiegati per la...

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Il sindacato di base Usb denuncia le condizioni di lavoro nel magazzino della logistica di GLS a Verona con più di 150 facchini e magazzinieri impiegati per la distribuzione delle merci di ogni genere, escluse quelle dei beni essenziali senza che si rispettino le distanze previste per l'emergenza coronavirus.


«La questione dell'affollamento dei lavoratori all'interno del magazzino e della mancata osservanza delle distanze di sicurezza - si legge in una nota - sembrava essere stata risolta con la messa in FIS (Fondo d'integrazione salariale) a rotazione di tutte le maestranze, concordando con l'Usb un parametro massimo di 25 lavoratori presenti per ogni turno, oltre all'obbligo delle società in appalto di applicare tutte le misure di prevenzione e di salvaguardia a tutela di chi lavora. Invece nella notte tra il 2 e il 3 aprile - sottolinea il sindacato - con la scusa dell'aumento del volume di lavoro e in nome del profitto, gli appaltatori hanno chiamato una trentina di lavoratori esterni provenienti da alcuni comuni limitrofi, con il risultato di sovraffollare nuovamente il magazzino, a discapito della incolumità e della dignità di tutti i presenti».

«L'Usb - conclude la nota - continuerà nel suo percorso di lotta contro chi privilegia il profitto a scapito della salute e farà ricorso alla prefetto e a tutte le autorità di controllo perché nel magazzino vengano ripristinate la legalità e le condizioni di sicurezza dei lavoratori tutti». 
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Il Gazzettino