Contagi ancora a quota zero, nasce il team di specialisti per il coronavirus

Un team di specialisti per il coronavirus all'Ulss 5 Polesana
ROVIGO - Quasi un mese sostanzialmente sulla linea dello zero. I contagi dal 4 maggio, primo giorno senza nessuna nuova positività dopo il passaggio dell’“onda...

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ROVIGO - Quasi un mese sostanzialmente sulla linea dello zero. I contagi dal 4 maggio, primo giorno senza nessuna nuova positività dopo il passaggio dell’“onda di piena”, sono stati sparuti e quasi tutti “d’importazione”. Negli ultimi nove giorni non se n’è registrato nemmeno uno, mentre è cresciuto il numero dei guariti. Ieri è stata una giornata di grande ritorno sulle spiagge, mentre oggi riapre la mobilità fra regioni. «Ora, più che mai, è necessario mantenere elevato il senso di responsabilità», sottolinea l’Ulss Polesana che, proprio in ottica preventiva, ha anche “istituzionalizzato” un apposito “Nucleo operativo Covid”.


IL BOLLETTINO
La fotografia che emerge dal bollettino di aggiornamento epidemiologico di ieri è analoga a quella di lunedì: restano 449 i residenti in Polesine complessivamente trovati positivi al virus dallo scorso febbraio, 400 dei quali dichiarati guariti e 34, invece, che si sono purtroppo tragicamente spenti con il virus come causa o, quanto meno, concausa della morte. Restano una quindicina, quindi, le persone ancora positive al Coronavirus, mentre continuano le campagne di screening con il numero totale dei tamponi arrivato a quota 30.531, eseguiti su 17.868 persone, in ragione dei test ripetuti su alcuni soggetti. E se restano 86 le persone in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva, due soli restano invece i casi di positività in tutte le strutture residenziali polesani, due casi “datati” di ospiti dell’area per disabili psichici della Casa Sacra famiglia di Fratta. E due rimangono anche, questa è la novità positiva del bollettino di ieri, i pazienti ancora ricoverati nell’Area Covid del San Luca, entrambi già negativizzati ma con sintomi che ne impediscono le loro dimissioni, a differenza del terzo paziente che fino a lunedì era insieme a loro e che, invece, è stato rimandato a casa, a questo punto completamente guarito.

REPARTO SPECIALIZZATO
A Trecenta, comunque, come più volte ribadito dal direttore generale dell’Ulss Polesana Antonio Compostella rimarrà presente, anche se vuota, un’Area Covid. Una decisione in linea con la delibera regionale di approvazione del “Piano emergenziale ospedaliero di preparazione e risposta ad eventi epidemici”. «Si ritiene – si legge nell’atto - sia stato superato il numero massimo di posti letto occupati da pazienti Covid-19, ma il periodo di allerta pandemica non è concluso e, tra le azioni da definire nel periodo successivo al picco, come indicato dall’Oms, è prevista la pianificazione e coordinamento di risorse aggiuntive e capacità in caso di possibili ondate future». Nel piano si riportano anche i posti per l’emergenza epidemiologica di Trecenta: 22 di Terapia intensiva, 30 di Terapia semintensiva pneumologica e 70 di Malattie infettive.

TEAM D’EMERGENZA

Un’altra azione di controllo, prevenzione e risposta al virus è anche l’istituzione del Nucleo operativo Covid, formalizzata con deliberazione del dg del 26 maggio, composta dai dirigenti medici Andrea Formaglio, con l’incarico di Referente del Nucleo, e Maurizio Cattarin, con la responsabilità della sorveglianza nelle Rsa, l’assistente sanitario coordinatore Maria Gennaro e l’assistente sanitario Duke Ashong. Nell’atto si elencano i compiti assegnati a questa speciale “task force” sotto l’ala del Sisp: «Presa in carico di tutte le segnalazioni di casi sospetti o confermati di Covid-19; inchiesta epidemiologica di tutti i casi sospetti e confermati; sorveglianza attiva dei contatti; collaborazione con medici di medicina generale, pediatri, medici di continuità assistenziale, Distretti, per la gestione dei casi sospetti, le attività di inchiesta epidemiologica, gestione dei contatti, sorveglianza attiva, gestione e monitoraggio delle attività di isolamento e quarantena; supervisione/collaborazione nella programmazione ed esecuzione test diagnostici per i pazienti non ricoverati; collaborazione con le Rsa per le attività necessarie alla prevenzione; supporto e consulenza per le attività di sorveglianza e prevenzione presso i centri psichiatrici, casa circondariale, strutture per soggetti richiedenti asilo; coordinamento con le strutture di ricovero per la presa in carico di tutti i pazienti dimessi non ancora guariti, per la gestione degli isolamenti e l’esecuzione dei test diagnostici per la definizione di guarigione; monitoraggio, con il supporto dei sistemi gestionali predisposti da Azienda Zero, di tutte le attività; coordinamento e supporto di tutte le attività di screening e sorveglianza». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino