CHIOGGIA - Frazione sotto choc, muore a 69 anni lo storico meccanico Angelo Santinato. La notizia si è diffusa a macchia d'olio già nelle prime ore della...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ISOLAMENTO VANO
Nelle scorse settimane aveva una brutta bronchite e, per sicurezza, era rimasto a casa senza muoversi per oltre due settimane, vista anche la positività al coronavirus del cognato, Antonio Garbin (fratello della moglie Lauretta Garbin), deceduto solo due giorni fa. Ad Angelo era stato fatto il tampone per capire se anche lui avesse contratto il coronavirus. «Mio papà racconta la figlia Helen - avrebbe compiuto 70 anni a luglio. Da più di 40 anni era titolare dell'autofficina. Si è sempre dato da fare per far stare bene la famiglia. Amava i viaggi e la fotografia. Era da più di tre settimane che aveva una forte tosse e non ha mai avuto una linea di febbre. Abbiamo chiamato più volte i medici, ma l'hanno ricoverato mercoledì solo quando ha avuto una forte crisi respiratoria». Solo ieri la conferma della morte dovuta al virus.
CAMPANE A MORTO
La frazione è sotto choc. Le campane della chiesa sono suonate a morto due volte nel giro di 24 ore e due lutti hanno colpito la stessa famiglia che, in paese, è conosciutissima. La loro autofficina è stata aperta nel lontano 1973. Angelo è stato il meccanico di almeno due generazioni prima di passare il testimone al figlio Osanco. Al suo fianco anche la figlia Helen (che si occupa della parte amministrativa e di segreteria) e suo marito Steven, anche lui meccanico e gommista. Da anni ormai non lavorava più attivamente in officina, ma era sempre lì pronto a dispensare consigli ad amici e clienti.
L'APPELLO DEL SINDACO
«State in casa, rispettate le regole». L'appello del sindaco, Alessandro Ferro, arriva in coincidenza con un altro decesso che ha colpito la città di Chioggia e la frazione di Valli, quello di Angelo Santinato, 69 anni, avvenuto due giorni dopo quello di suo cognato, Antonio Garbin, 81 anni e di Vittorina Tiozzo Brasiola. Entrambe le famiglie hanno altri congiunti ricoverati o in quarantena, compresi nei 70 contagiati o nelle 200 persone sotto sorveglianza citate dal sindaco. Un quadro drammatico che induce Ferro a rivolgersi, ancora una volta, ai suoi concittadini, con toni accorati. Toni che potrebbero essere ancora più alti, però, se tutte le vittime chioggiotte del virus comparissero nelle statistiche. Il sindaco, infatti, riceve dall'Ulss gli aggiornamenti territoriali ma a questi sfuggono i decessi fuori Ulss, come quello di Giovanni Boscolo Bello Sacchi, a Schiavonia, e di Bruno Viale, a Jesolo. E se queste assenze sono solo statistiche, da un punto di vista epidemiologico non dovrebbero essere ignorati i casi don Massimo e del papà di Fiorello Bertaggia, il primo morto chioggiotto, entrambi a Valli, e di Domenico Stevanin, residente a Cavarzere ma, in realtà, abituale frequentatore di Ca' Bianca. E contro la leggerezza di certi comportamenti si scaglia anche Maria Teresa Tiozzo, figlia di Vittorina, morta domenica. «Mia mamma dice la donna non è morta perché soffriva di cardiopatia, è morta perché il virus non le ha lasciato scampo. Perché i cosiddetti giovani pensano che a loro non tocchi e infettano tutto e tutti. Mia mamma avrebbe potuto vivere altri anni serena se a Chioggia si fosse fatta più prevenzione, si fossero imposte prima delle regole e se si fosse stati più severi nell'applicarle».
Marco Biolcati
Diego Degan Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino