OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
TREVISO «Purtroppo il Covid ha messo piede anche in Israa e precisamente nella Residenza Casa Albergo Salce. Nella struttura dove lavorano 97 persone e sono ospitati, ad oggi, 154 anziani». E 22 ospiti e tre operatori sono risultati positivi. Anche Treviso ha il suo focolaio. Lo annuncia non senza rammarico Mauro Michielon, presidente dell'Istituto, che per tutto il periodo del lockdown è riuscito a tenere anziani e personale al sicuro, anche a costo di misure di sicurezza ferree, rigidissime. Che in buona parte sono state mantenute. E proprio in questi giorni, le case di riposo non in grado di effettuare i tamponi anche ai familiari degli ospiti, hanno sospeso le visite. Tutto pur di mantenere salda una bolla protettiva. Adesso però Michielon ha dovuto ammettere che il virus, nonostante gli sforzi, ha fatto breccia.
L'ORIGINE
Tutto è cominciato mercoledì sera, dopo la rilevazione della temperatura a un ospite, un anziano non autosufficiente particolarmente seguito perché sotto dialisi al punto che ogni settimana, per tre volte, si deve sottoporre alle cure in ospedale. Esito: 37,5 gradi, la soglia che fa scattare il primo campanello d'allarme. I sanitari della casa-albergo hanno quindo subito fatto il test del tampone rapido. Risultato positivo. A quel punto è stata eseguita la prova del nove, il tampone molecolare.
CONTROMISURE
La casa albergo, come tutte le strutture della regione, ha un protocollo ben chiaro da seguire in questi frangenti. L'obiettivo è circoscrivere il contagio, isolare i positivi e mettere in sicurezza tutti gli altri. «Tutti gli anziani con esito positivo sono stati immediatamente isolati, secondo il piano di sanità pubblica di Casa Albergo - continua Michielon - nel frattempo sono stati effettuati i test al personale operante nel nucleo, circa 20 persone, riscontrando la positività di 3 operatori asintomatici». In questo caso gli operatori «sono stati immediatamente allontanati da lavoro con l'indicazione di segnalare la positività al proprio medico. L'Israa ha viceversa comunicato all'Usl gli esiti affinché vengano messe in opera tutte le misure di contenimento del fenomeno». Ma non è finita qui. Il tampone rapido è stato fatto anche a tutti 112 anziani autosufficienti che vivono nella casa albergo e 8 sono stati trovati positivi, di cui solo uno con leggeri sintomi. Anche loro sono stati immediatamente isolati e monitorati.
I FAMILIARI
Da ieri la casa albergo è praticamente inaccessibile: «Sono state sospese tutte le entrate e le uscite - conferma Michielon - stiamo inoltre informando tutti i familiari dei residenti positivi della situazione. Abbiamo provveduto a interrompere le visite all'interno di tutte le nostre residenze preservando comunque la modalità attraverso il vetro. Ciò in attesa di predisporre quanto necessario per avviare, secondo le disposizioni regionali, la modalità che prevede la somministrazione ai parenti del tampone rapido». La conclusione di Michielon è amara: «Sono molto dispiaciuto, abbiamo fatto di tutto per impedire che il virus entrasse nelle nostre strutture. Abbiamo fatto veramente di tutto e per otto mesi non abbiamo avuto nemmeno un caso».
ALTRI TEST
Intanto l'Usl distribuirà ai centri servizi tranche di 15mila tamponi rapidi. Serviranno per controllare i familiari. Il risultato di un tampone sarà valido per 7 giorni, ovviamente per lo stesso parente che accede alla casa di riposo. «Abbiamo inviato le procedure operative alle strutture - dice Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca - in caso di positività, il familiare verrà inviato al punti tampone con l'indicazione di sottoporsi al tampone di controllo in biologia molecolare. Il sistema che verrà usato nei centri servizi per anziani prevede la registrazione dei risultati e il loro invio al nostro centro di Microbiologia per il tracciamento dei casi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino