Coronavirus, Bepi Pillon rescinde il contratto col Cosenza: «Prima la famiglia»

Bepi Pillon
TREVISO - «Prima del Cosenza c'è la mia famiglia. Il virus fa paura, non potevo stare lontano». A parlare è Bepi Pillon, il tecnico ex Treviso...

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TREVISO - «Prima del Cosenza c'è la mia famiglia. Il virus fa paura, non potevo stare lontano». A parlare è Bepi Pillon, il tecnico ex Treviso ingaggiato un mese fa dai rossoblù in Serie B che ha rescisso il contratto per tornare in Veneto: «Adoro allenare ma mille chilometri da casa erano troppi. Ho pensato a moglie, figli e nipotino: il club ha capito -dice Pillon - Mi sono messo in auto-quarantena a casa e dall'ultima partita a Verona con il Chievo non sono più uscito di casa. Ho allenato in 10 regioni d'Italia e in questi giorni ho ricevuto molti messaggi da amici sparsi ovunque: hanno tutti apprezzato, il mio è stato un gesto di responsabilità. Come deve fare ogni italiano. Rispettiamo le regole, la situazione è gravissima. Forse all'inizio è stata sottovalutata ma qui in Veneto ora c'è paura».


«L'ultima partita contro il Verona è stata un caos. La squadra non voleva partire per paura del contagio. L'Aic ci invitava a stare a casa, la federazione a giocare. Siamo atterrati la domenica a Bergamo senza Buccini e D'Orazio, ragazzi che si sono rifiutati di viaggiare, lunedì sera c'è stato il match. Poi il resto del gruppo è tornato a Lamezia da Verona. Io ho maturato la decisione, ne ho parlato con il direttore e gli ho spiegato che lontano dai miei non sarei stato tranquillo e avrei fatto male il mio lavoro». 
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Il Gazzettino