Bimba di 2 anni positiva al Covid: chiusa una sezione del nido comunale

L'asilo nido comunale "La Coccinella" di Porto Viro
PORTO VIRO - Ancora la prima campanella dell’anno scolastico non ha fatto a tempo a risuonare che già è scattato il protocollo previsto in caso di...

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PORTO VIRO - Ancora la prima campanella dell’anno scolastico non ha fatto a tempo a risuonare che già è scattato il protocollo previsto in caso di positività, con l’immediato isolamento dei bambini che erano nello stesso gruppo di una piccola, di appena 2 anni, risultata contagiata. La prima “sospensione per Covid” si registra proprio all’asilo nido comunale “La Coccinella” di Porto Viro, comune già nell’occhio del ciclone, perché segnato dal focolaio divampato all’interno della Casa di Cura Madonna della Salute. Il sindaco Maura Veronese, spiega che sono subito scattate le misure precauzionali ma che già il nido, iniziato il primo settembre, seguiva i protocolli e faceva in modo che non vi fossero contatti fra i gruppi in cui sono divisi i bambini. Le sezioni sono tre e solo una è interessata, le altre due possono andare avanti.


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CHIUSA UNA SEZIONE
Fra l’altro, ancora l’asilo non è a pieno regime, perché i “nuovi arrivati” devono ancora iniziare con l’inserimento e, in questi giorni, l’inizio delle frequenze è scaglionato: «Sono stata contattata dal direttore dell’Ulss Antonio Compostella - spiega - per la notizia di positività della bimba frequentante l’asilo nido comunale, asintomatica e contagiata da adulto positivo. Ho preallertato il referente della cooperativa cui è affidato il servizio e in via prudenziale saranno contattate le famiglie dei bambini frequentanti la medesima sezione della minore positiva, ove potrebbe esserci stato contatto tra i bimbi, per i quali sarà necessario sospendere la frequenza fino a che non si proceda con lo screening».


CONTAGIO ESTERNO
Compostella chiarisce che «il virus è stato contratto al di fuori dell’ambiente scolastico, ora i genitori della bambina e i bambini compagni della sezione all’asilo verranno posti in isolamento e, nei prossimi giorni, sottoposti a tampone come da protocollo». Una sorta di prologo di un qualcosa che potrebbe ripetersi nei prossimi giorni. «In questo contesto, con le curve del contagio in risalita – aveva ammesso venerdì lo stesso Compostella -, ci sono tutti i presupposti perché si possano verificare dei casi di positività».


PORTO VIRO NEL CICLONE
In questo momento Porto Viro sembra essere l’epicentro delle situazioni più delicate, fra la prima sospensione scolastica per Covid in Polesine e il focolaio della Casa di Cura. E nel reparto di Medicina della struttura portovirese era ricoverata, fino a pochi giorni fa, anche la 80enne che si è spenta al San Luca, ospedale Covid provinciale, dove era stata trasferita insieme a tutti i pazienti della struttura risultati positivi: «Purtroppo – sottolinea il dg dell’Ulss - dobbiamo segnalare il decesso di una signora del 1940 residente in Basso Polesine che era stata ricoverata a Porto Viro a causa di una serie di patologie: dopo il riscontro di positività era stata trasferita all’ospedale di Trecenta dove è deceduta condoglianze mie e dell’Azienda». Si tratta del 39esimo decesso di un residente in Polesine positivo al Covid, il secondo dopo che giovedì si era spenta, nella sua abitazione, una 81enne, a sua volta transitata nei giorni precedenti dalla struttura ospedaliera portovirese.


FOCOLAIO PERICOLOSO

Sempre al focolaio della Casa di Cura è riferibile anche un ulteriore ricovero registrato ieri, che mantiene fermo a 21 il numero di pazienti nei reparti Covid di Trecenta, 17 in Area medica e 4 in Terapia intensiva: si tratta di una 86enne, residente in Alto Polesine, che era stata dimessa dalla Casa di Cura di Porto Viro nei giorni scorsi. Ma ieri sono emersi anche altri 4 casi, 6 in tutto: una 45enne altopolesana, già in isolamento perché contatto di una positività già emersa, un 24enne di Rovigo positivo al tampone eseguito al rientro da un viaggio, una 50enne ucraina appena tornata dal suo Paese d’origine, il cui contagio è emerso sempre nell’ambito dei protocolli previsti per i viaggi, e un 39enne mediopolesano che, invece, è l’unico che presenta sintomi e che, per questo è stato sottoposto a tampone. Non necessita di ricovero, ma è in corso la ricostruzione dei suoi contatti anche per cercare di risalire al “caso indice”. Attualmente ci sono 465 persone in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva. Sono, invece, 111, le persone attualmente positive in provincia. Nel frattempo, fra le tante notizie poco rassicuranti, ieri sono state certificate anche due nuove guarigioni. Il totale dei residenti in Polesine guariti è quindi di 473 su 612 contagi complessivamente scoperti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino