C'è chi, come il Comune di Padova, ha deciso di aspettare un vertice in Prefettura prima di mandare i vigili nelle piazze a multare quanti la sera, all'ora...
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AL MARE
Nel primo giorno di applicazione della nuova ordinanza ministeriale, in Veneto ci ha pensato il maltempo a indurre i turisti a non affollare i bar all'ora dell'aperitivo. A Jesolo i divieti sono stati comunque in linea di massima rispettati. La maggior parte delle persone che ieri affollavano l'isola pedonale indossava infatti i dispositivi di protezione individuale. In piazza Drago, al Caffè alle Torri, clienti rigorosamente con naso e bocca coperti, pronti a togliere la mascherina solo al momento della consumazione. Tra i turisti a passeggio senza mascherina, i più, soprattutto stranieri, hanno spiegato di non essere a conoscenza del nuovo provvedimento. Il Comune sta organizzando dei controlli che verranno attuati nei prossimi giorni. Uguale la scelta adottata a Venezia e Mestre.
Il sindaco di Jesolo Valerio Zoggia non ha però nascosto dubbi e perplessità rispetto all'ordinanza ministeriale: «Siamo di fronte all'ennesimo provvedimento calato dall'alto. Mi chiedo, per esempio, chi dovrà stabilire se nell'isola pedonale ci si trova di fronte a degli assembramenti. E quali saranno i criteri da adottare. L'ordinanza non dà risposte, ma sono sicuro che alla fine l'onere ricadrà sugli enti locali». «Ho visto gente rispettosa della nuova ordinanza», ha detto Gianfranco Moro del Morgans, punto di ritrovo per il rito dell'aperitivo in piazza Brescia. Idem in piazza Mazzini alla Terrazza di Fabrizio Fabbro: «Se prima eravamo rigorosi, adesso lo siamo di più, ho visto la gente maggiormente consapevole della situazione e più rispettosa delle regole». Fuori dal coro Eros Tonon, socio della Capannina Beach: «Per noi è cambiato tutto, ora nel locale può accedere solo chi ha prenotato: siamo tornati indietro di due mesi, ma oggi la città è piena di gente, giovani compresi, che sono sempre più difficili da gestire. Lavorare in queste condizioni non è facile. A livello economico le perdite saranno ingenti, bastava resistere ancora una settimana».
IN MONTAGNA
Decisamente controcorrente Roberto Rigoni Stern, il sindaco di Asiago che ieri ha firmato un'ordinanza da far impallidire quella del ministro Speranza: altro che 18-6, sull'Altopiano di Asiago l'obbligo di indossare la mascherina è per tutto il giorno, H24. Non in tutta la cittadina, ovviamente, solo nelle zone pedonali: piazza Carli, piazza Secondo Risorgimento, corso 4 Novembre, via Scaiaro, via Lobbia, via Marconi. Il motivo? Asiago, spiega il sindaco, quest'estate è full: «Siamo diventati una metropoli di 120mila persone, tutte le case per vacanze sono affittate, gli hotel esauriti. E siccome la gente si ritrova in centro, gli assembramenti sono garantiti. Così ho imposto la mascherina». Del resto, Asiago già si fregiava del titolo di destinazione sicura: «Non abbiano nuovi casi di positività al coronavirus da maggio, noi continuiamo a essere previdenti».
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Il Gazzettino