Nelle campagne mancano lavoratori stagionali per i raccolti che sono facile preda di oltre 2 milioni di cinghiali oltre agli altri selvatici che si moltiplicano senza freni...
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L'assalto degli animali selvatici - continua la Coldiretti - aggrava la situazione di difficoltà nelle campagne dove mancano almeno 200mila lavoratori stagionali per la chiusura delle frontiere agli stranieri che ogni anno arrivavano dall'estero garantendo ¼ delle giornate lavorative nei campi, per poi tornare nel proprio Paese. Sul piano nazionale è necessaria subito una radicale semplificazione del voucher «agricolo» che possa consentire da parte di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne afferma la Coldiretti nel precisare che l'Italia non ha bisogno di posizioni ideologiche o di scorciatoie, ma di scelte pragmatiche per il bene del Paese, come quelle che riguardano l'agricoltura e la produzione alimentare.
Secondo l'analisi della Coldiretti quasi 1/3 dei lavoratori stagionali agricoli che veniva in Italia temporaneamente lavorava in sole 6 province e quelle che registrano i valori assoluti più elevati sono Bolzano (6%), Verona (5%), Foggia (5%), Latina (4%), Trento (4%) e Cuneo (4%) dove i voucher rappresentano l'unico realistico strumento per intervenire concretamente. Per combattere le difficoltà occupazionali, garantire le forniture alimentari e stabilizzare i prezzi con lo svolgimento regolare delle campagne di raccolta in agricoltura la Coldiretti ha varato la banca dati «Jobincountry» autorizzata dal Ministero del Lavoro. Sono giunte in pochi giorni migliaia di richieste di cittadini italiani in difficoltà e tra questi per le difficoltà dell'industria, del turismo e di ampi settori del commercio e tra questi molti beneficiano di un ammortizzatore sociale che perderebbero se fossero assunti nei campi. E per questo che -conclude la Coldiretti - servono in voucher limitatamente a certe categorie e solo strettamente per il periodo di emergenza del coronavirus al termine del quale è auspicabile la ripresa del mercato del lavoro.
Il Gazzettino