MESTRE - Quel che si temeva sta cominciando ad accadere: easyJet ha annunciato che sarà costretta a cancellare alcune frequenze per i suoi collegamenti. La compagnia...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Coronavirus, passeggeri dimezzati nell'aeroporto di Treviso
Coronavirus, ecco le compagnie aeree che hanno cancellato i voli: anche Alitalia razionalizza le sue rotte
Gli Stati Uniti sconsigliano i viaggi non necessari in Italia. Trump: «Presto decisione definitiva»
Ed easyJet è solo la prima compagnia che annuncia il provvedimento, perché la situazione è la stessa per tutti. Save, che gestisce lo scalo veneziano e del sistema aeroportuale del Nord Est (con Treviso, Verona e Brescia), si dice certa che, quando l’emergenza sarà passata, come avvenne con l’epidemia di Sars, la ripresa sarà forte e decisa e la stessa Assearoporti, l’associazione degli scali italiani, ha chiarito che gli aeroporti nazionali sono tutti operativi e che tutti i passeggeri possono continuare a fruire dei servizi e dell’assistenza offerti: «L’intera filiera aeroportuale sta mettendo in campo tutte le proprie forze e risorse per garantire la mobilità dei cittadini e supportare le competenti istituzioni nella complessa macchina organizzativa dei controlli sanitari».
Non perdere la bussola, insomma, è l’invito che fanno i gestori degli scali e la loro associazione ma il calo di passeggeri, a partire da domenica scorsa, c’è stato ovunque: e se la percentuale di riempimento degli aerei è scesa a Venezia dal 77% a meno del 60%, a Verona al 57% e a Treviso al 75% (dall’87 di gennaio), significa che gli aeroplani viaggiano mezzi vuoti. Per cui viene da sè che le compagnie, per rientrare dei costi, tendono a ridurre le frequenze dei voli. D’altro canto giusto l’altro ieri Israele ha vietato l’ingresso a Tel Aviv proprio ai passeggeri di due voli easyJet, uno da Milano e uno da Venezia, e li ha costretti a rientrare in Patria.
La compagnia, visto il calo della domanda nelle basi del nord Italia e l’indebolimento anche negli altri mercati europei, per il momento ha deciso che la contrazione delle frequenze durerà fino a metà marzo, dopodiché si vedrà come vanno le cose, sperando che l’emergenza sanitaria si attenui e, soprattutto, che passi la paura diffusa un po’ in tutto il mondo. Contemporaneamente ridurrà i budget amministrativi, sospenderà il reclutamento di personale, promozioni e incentivi, rinvierà progetti non critici, e per quest’estate riallocherà gli aeroplani per intercettare al meglio la ripresa della domanda. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino