Coronavirus, calano i passeggeri in aeroporto e easyJet taglia i voli

Easyjet all'aeroporto di Tessera: voli tagliati per l'emergenza sanitaria
MESTRE - Quel che si temeva sta cominciando ad accadere: easyJet ha annunciato che sarà costretta a cancellare alcune frequenze per i suoi collegamenti. La compagnia...

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MESTRE - Quel che si temeva sta cominciando ad accadere: easyJet ha annunciato che sarà costretta a cancellare alcune frequenze per i suoi collegamenti. La compagnia più importante al Marco Polo, tra quelle low cost, in buona sostanza di due voli ne farà uno solo, se ad esempio in un giorno ha tre voli per Londra li ridurrà a due.


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Ed easyJet è solo la prima compagnia che annuncia il provvedimento, perché la situazione è la stessa per tutti. Save, che gestisce lo scalo veneziano e del sistema aeroportuale del Nord Est (con Treviso, Verona e Brescia), si dice certa che, quando l’emergenza sarà passata, come avvenne con l’epidemia di Sars, la ripresa sarà forte e decisa e la stessa Assearoporti, l’associazione degli scali italiani, ha chiarito che gli aeroporti nazionali sono tutti operativi e che tutti i passeggeri possono continuare a fruire dei servizi e dell’assistenza offerti: «L’intera filiera aeroportuale sta mettendo in campo tutte le proprie forze e risorse per garantire la mobilità dei cittadini e supportare le competenti istituzioni nella complessa macchina organizzativa dei controlli sanitari».
 
Non perdere la bussola, insomma, è l’invito che fanno i gestori degli scali e la loro associazione ma il calo di passeggeri, a partire da domenica scorsa, c’è stato ovunque: e se la percentuale di riempimento degli aerei è scesa a Venezia dal 77% a meno del 60%, a Verona al 57% e a Treviso al 75% (dall’87 di gennaio), significa che gli aeroplani viaggiano mezzi vuoti. Per cui viene da sè che le compagnie, per rientrare dei costi, tendono a ridurre le frequenze dei voli. D’altro canto giusto l’altro ieri Israele ha vietato l’ingresso a Tel Aviv proprio ai passeggeri di due voli easyJet, uno da Milano e uno da Venezia, e li ha costretti a rientrare in Patria.


La compagnia, visto il calo della domanda nelle basi del nord Italia e l’indebolimento anche negli altri mercati europei, per il momento ha deciso che la contrazione delle frequenze durerà fino a metà marzo, dopodiché si vedrà come vanno le cose, sperando che l’emergenza sanitaria si attenui e, soprattutto, che passi la paura diffusa un po’ in tutto il mondo. Contemporaneamente ridurrà i budget amministrativi, sospenderà il reclutamento di personale, promozioni e incentivi, rinvierà progetti non critici, e per quest’estate riallocherà gli aeroplani per intercettare al meglio la ripresa della domanda. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino