Rischio furti e rapine, orafi e orologiai alle prese con la sicurezza: «Abbassate la mascherina»

Rischio furti e rapine, orafi e orologiai alle prese con la sicurezza: «Abbassate la mascherina»
Orafi e orologiai della Cgia di Mestre invitano i propri clienti ad... abbassare la mascherina. Lo fanno con un cartello uguale per tutti gli associati. L’intento...

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Orafi e orologiai della Cgia di Mestre invitano i propri clienti ad... abbassare la mascherina. Lo fanno con un cartello uguale per tutti gli associati. L’intento naturalmente - spiegano - riguarda  la sicurezza, non quella sanitaria, ma economica: ovvero, poter riconoscere il volto della clientela, sembra banale, ma è molto importante per orafi e orologiai che spesso sono a rischio furti e rapine.


Claudio Dozzo, presidente della Categoria Orafi degli artigiani mestrini dichiara: “ Abbiamo riaperto in questi giorni, affrontando la fase 2 in totale sicurezza ed opportunamente attrezzati. Temiamo, tuttavia, un acuirsi degli episodi di furti con destrezza e rapine, complice anche il fatto che le persone hanno l’obbligo di utilizzare le mascherine. È per questo che rivolgiamo un invito a tutti i nostri clienti con un cartello apposito: fatti riconoscere in sicurezza!”.

La mascherina resta naturalmente un obbligo di legge e va sempre indossata per la sicurezza di tutti, sia all’esterno che all’interno delle attività, tuttavia permette ai malintenzionati (purtroppo non sono mancati in questi anni anche a Mestre episodi di furti con destrezza) di travisarsi ulteriormente. Magari ricorrendo anche all’uso di occhiali, berretti, parrucche e quant’altro permetta di nascondere e travisare in parte il proprio aspetto.


“Le nostre attività – conclude  il Presidente Caludio Dozzo – non possono operare con le porte dei negozi aperte, purtroppo non possiamo fare altrimenti. In questi anni abbiamo fatto molto per la sicurezza degli operatori e dei clienti, anche attraverso il gruppo “Okkio ai loschi”. Un sistema che, grazie alle nuove tecnologie, è partito dagli Orafi ed Orologiai della CGIA di Mestre e si è diffuso nel resto del Paese. Oggi permette di allertare oltre 300 gioiellerie in tutto il Veneto e siamo in contatto con centinaia di attività presenti in molte altre regioni d’Italia. Questa rete, unita alla costante collaborazione con le forze dell’ordine, ha permesso di sventare moltissimi tentativi di furti nelle nostre attività”.   Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino