Mancano le voci, il coro di Cortina non canta più: dopo sessant'anni il sodalizio si è sciolto

Il coro di Cortina
CORTINA D'AMPEZZO - Il Coro Cortina non canta più. Tacciono le voci, è stata svuotata la sede nell'edificio delle scuole elementari, messa a disposizione dal...

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CORTINA D'AMPEZZO - Il Coro Cortina non canta più. Tacciono le voci, è stata svuotata la sede nell'edificio delle scuole elementari, messa a disposizione dal Comune. È durata quasi 60 anni l'esperienza nata nel 1965, voluta da un gruppo di amici, appassionati di montagna e di musica. L'attuale presidente Maurizio Dadié ha formalmente sciolto il sodalizio, dopo aver provato di tutto per farne continuare l'attività.

L'INIZIO DELLA CRISI
Nel gennaio 2022, nell'assemblea dei cantori, diversi decisero di smettere, dopo due anni difficili, come per tante altre realtà. Pesarono le disposizioni sanitarie di contrasto alla pandemia, che impedirono di trovarsi per le prove e di spostarsi per i concerti. Il sodalizio ha sofferto anche la mancanza di un maestro. Nel tempo non c'è stato il ricambio, l'ingresso di giovani cantori. Fra gli ultimi a cedere c'era ancora chi cantava nel 1965, fra i fondatori. Un anno fa si tentò di aprire alle donne, di creare un coro misto, ma senza seguito. Rimasero otto coristi, due di Cortina, gli altri del Cadore, a conferma dell'interesse dei paesi vicini per questo sodalizio ampezzano.

ESIBIZIONI ALL'ESTERO
Per decenni il Coro Cortina è stato la voce del paese, in Italia e all'estero, con frequenti trasferte, soprattutto in Austria e Germania, ma è arrivato sino in Brasile. Maurizio Dadié riporta la sua esperienza personale, iniziata nel 1993: «Da allora, fra prove e concerti, c'è stato un impegno di 100 sere all'anno, anche centoventi. Abbiamo cantato in Italia, ma molto più all'estero, con molta soddisfazione da parte nostra, e mi piace pensare che anche il nostro pubblico abbia trascorso momenti piacevoli. Le difficoltà non sono mai mancate: abbiamo cambiato maestro e presidenti, ma abbiamo sempre mantenuto gli impegni presi».

EFFETTI COLLATERALI DEL COVID


Dadié riassume dunque le difficoltà dell'ultimo periodo: «Col passare degli anni l'organico è diminuito. Qualche giovane ogni tanto si presentava. Poi è arrivato il Covid 19 e le prove sono state sospese. Dopo più di un anno di chiusura eravamo rimasti in pochi, ma qualche uscita siamo ancora riusciti a farla. Abbiamo provato a mantenere vivo l'interesse, la voglia c'era, ma otto voci erano troppo poche». Qualche mese fa ha dovuto prendere, a malincuore, la decisione di cessare l'attività. «Ringrazio, a nome dei coristi, tutti coloro che hanno contribuito a sostenere la nostra attività per tutti questi anni, ma soprattutto il pubblico che ha supportato la nostra voglia di portare un messaggio di gioia a tutti».
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Il Gazzettino