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CORNUDA (TREVISO) - Uscito dal bar si accorge che sullo scontrino sono segnati 50 centesimi di troppo. Conto sbagliato? No. L'addebito era per l'uso del Pos, solo che la barista non lo aveva avvertito. Da lì la furia. Il cliente, un macedone di 30 anni, ci ha ragionato sopra, poi ha chiamato per avere spiegazioni e alla fine è tornato sui suoi passi catapultandosi dietro il bancone del Dam bar di Cornuda dove ha preso per il collo la giovane barista, con una violenza inaudita. Sarebbe probabilmente finita male per lei se alcuni clienti del locale non si fossero immediatamente mossi in difesa della ragazza, chi saltando il bancone, chi aggirandolo, e non avessero immobilizzato l'uomo fino all'arrivo dei carabinieri che hanno identificato l'aggressore. «Avevo preso una coca e due tramezzini, quando ho visto il sovrapprezzo non ci ho visto più» è stata la sua prima giustificazione. Intanto però tutta la scena è stata ripresa dalle telecamere interne del locale di piazza Dalla Chiesa, uno dei punti di riferimento dei giovani del paese e in particolare cuore dei sostenitori dei Bengala fire. E quelle riprese lasciano ben poco spazio all'immaginazione.
Barista aggredita
Il cruento episodio ha suscitato rabbia e sconforto sia nel titolare del bar, Davide Dolo, e nei suoi clienti, sia nel primo cittadino, Claudio Sartor. «L'individuo -spiega Dolo- aveva effettuato una piccola consumazione ed espresso l'intenzione di pagare con il bancomat.
Cliente fuori controllo
Molto arrabbiato anche il sindaco Claudio Sartor. «Mi dispiace sia per la ragazza, sia per Davide, anche perché sono cliente del bar -afferma- È un posto molto tranquillo, ma in generale tutta la mia comunità è tranquilla e lo è ancora di più in questo periodo. In questi giorni abbiamo però letto, anche a livello provinciale di varie aggressioni: dai baristi agli autisti della Mom; ciò mi fa pensare che la situazione sia fuori controllo. Io credo che in un altro contesto, come sindaci del centrodestra saremmo già sulle barricate. Invece continuiamo a portar dentro altra gente, mentre non dovrebbero stare qui. Inoltre c'è una situazione di impunità». Sull'altro fronte, Sartor elogia i clienti intervenuti in difesa della ragazza. «Tanti avventori hanno dato dimostrazione di essere uomini veri; in altre circostanze la gente fa finta di non vedere. Credo di doverli premiare perché se non ci fossero stati loro e non avessero compiuto quel gesto, per la ragazza ci sarebbero state lesioni ben più importanti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino