Cade un pezzo di cornicione, marciapiede "vietato" in Corso

L'area interclusa in corso del Popolo
ROVIGO - Un piccolo pezzo di cornicione caduto sul marciapiede scatena il panico tra i passanti di Corso del Popolo. Intorno alle 16 i vigili del Fuoco di Rovigo sono dovuti...

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ROVIGO - Un piccolo pezzo di cornicione caduto sul marciapiede scatena il panico tra i passanti di Corso del Popolo. Intorno alle 16 i vigili del Fuoco di Rovigo sono dovuti intervenire a seguito della chiamata di una negoziante di abiti da donna, all’angolo tra l’arteria viaria principale della città e via Trento. Un pezzo di cornicione delle dimensioni di un pugno è caduto da un’altezza di tre metri, attutito dalle tende parasole del negozio “Luisa Spagnoli”.

 
La responsabile del punto vendita dell’importante catena di abbigliamento femminile alla moda non ha voluto commentare l’accaduto, «per tutelare l’immagine del marchio che rappresenta», si è giustificata, ma per tutto il pomeriggio e la serata di ieri davanti alle vetrine sono rimaste le transenne e anche il nastro bianco e rosso posto dai vigili del fuoco per delimitare l’area.
Nessun pericolo per i passanti, visto che nessuno stava transitando sul marciapiede in quel momento, nonostante sia una zona molto frequentata perché collega il centro storico, la zona dell’ex ghetto, con la parte “vescovile” del Duomo. Con il trascorrere delle ore i passanti sono aumentati e in molti ieri pomeriggio si sono incuriositi e soffermati a guadare cosa fosse successo.

«Ecco, dopo la giunta anche i palazzi cadono a pezzi» è stato il colorito commento di un rodigino fermatosi ad osservare le transenne, facendo un parallelo tra la situazione di profonda crisi della politica rodigina e il vecchio palazzo degli anni Cinquanta dal quale si è staccato il grosso pezzo d’intonaco, antistante il ben più noto Palazzo Ina. Episodi del genere sono già capitati varie volte in centro a Rovigo, sia ad edifici privati, come quello in questione, sia a palazzi di proprietà pubblica. Negli ultimi anni molti cornicioni hanno perso pezzi: dall’edificio del Tribunale a quello dell’ex Banca d’Italia in via Mazzini (proprietà comunale, come anche il Palazzo di Giustizia), per non parlare della Prefettura di via Celio: per mesi e mesi è rimasta transennata una porzione di marciapiede a fianco del portone d’ingresso degli uffici governativi, finché l’edificio non è stato interamente ristrutturato la scorsa estate. Anche il bordo del tetto del campanile civico della sede municipale è rimasto transennato per qualche giorno per lo stesso motivo, ma proprio ieri sono partiti con i lavori di sistemazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino