Corbola, diventa eco museo il padiglione dismesso della Biennale

Il padiglione dell'Olanda realizzato per la Biennale di architettura a Venezia nel 2018
CORBOLA (ROVIGO) - “The Port and The Fall of Icarus” è il nuovo eco-museo all’aperto di Corbola. La struttura è stata ricavata da un padiglione...

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CORBOLA (ROVIGO) - “The Port and The Fall of Icarus” è il nuovo eco-museo all’aperto di Corbola. La struttura è stata ricavata da un padiglione dismesso della Biennale di Architettura veneziana grazie al progetto pilota MePart che è stato completato da poco e che era stato sviluppato dalla start-up Heritage Asset Management Sbrl derivante da una costola dell’Università Iuav di Venezia. Posizionato nei pressi della zona industriale di via Lazzara “Icarus” altro non è che un’installazione in pannelli di acciaio cortèn (acciaio patinato a effetto “invecchiato”) con tecnologia auto-portante che è stata rifunzionalizzata come eco-museo all’aperto per valorizzare il tracciato archeologico della Via Popilia, quella strada romana che dalla colonia di Ariminum (Rimini) passava per Ravenna fino ad Aquileia toccando appunto anche Corbola.


NUOVA VITA ALLA STRUTTURA


Il programma MePart aveva come obiettivo dare nuova vita ad allestimenti e strutture temporanee prodotte dai grandi eventi culturali attraverso una piattaforma di rete per promuovere la transizione verso un’economia circolare in linea con il Green Deal Europeo, ossia il Patto Verde europeo: quell’insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con l’obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050. Nell’intento di promuovere la transizione verso l’economia circolare questa iniziativa si è focalizzata su un particolare segmento del settore delle costruzioni: le installazioni temporanee, legate al mondo delle grandi esposizioni culturali a carattere seriale. 
MePart si occupa di re-immettere sul territorio veneto, in programmi di rigenerazione urbana mirati a migliorare la qualità dello spazio pubblico, gli scarti provenienti dalle installazioni di mostre temporanee che hanno avuto luogo nel centro storico di Venezia. Il progetto pilota che ora si trova a Corbola è stato quindi sviluppato dagli architetti Roberta Bartolone e Giulio Mangano, tramite il finanziamento della linea di ricerca Lab1 “Tourism and Cultural Heritage” che ha portato quindi al riuso di questa installazione che era stata presentata al padiglione olandese “Work Body, Leisure” della 16esima Biennale di Architettura del 2018.


RIUTILIZZO FUNZIONALE 


L’operazione ha condotto a un vero e proprio riutilizzo dell’opera originaria con un nuovo impianto planimetrico partito dal riuso totale dei pannelli. Come spiegano dallo Iuav: «Il processo di upcycling, che è diverso dal recycling che è orientato a riutilizzare gli oggetti per creare un prodotto di maggiore qualità, è intervenuto sul fine vita dell’installazione, le cui parti, a fine Biennale, sono state smontate, catalogate e stoccate presso il sito di destinazione. Seppur sperimentale, il caso del padiglione dell’Olanda dimostra come sia possibile trovare nuove articolazioni e modi di coniugare produzione culturale e sviluppo per generare dinamiche sostenibili di crescita per il territorio». 


A commentare il nuovo tassello di arte e cultura che si aggiunge al proprio territorio è il sindaco Michele Domenghetti: «Il padiglione Icarus è stato fortemente voluto perché combina più aspetti che dovrebbero essere alla base di ogni progetto culturale: la capacità di inserirsi in una rete culturale esistente, e funzionale a essa, essere rivolto al riuso di risorse esistenti e all’autocostruzione, ma soprattutto avere un respiro internazionale. Anche i piccoli paesi possono e devono contribuire al dibattito su temi importanti come la sostenibilità, il risparmio energetico ed il consumo di risorse».

 

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Il Gazzettino