Controllore del bus arriva in ritardo al lavoro, tolti 39 euro dalla busta paga

Un controllore del bus
PADOVA - Un controllore di Busitalia, residente a Chioggia ma in servizio a Padova, si è vestito decurtare dalla busta paga 39 euro. Motivo, secondo l'azienda, si...

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PADOVA - Un controllore di Busitalia, residente a Chioggia ma in servizio a Padova, si è vestito decurtare dalla busta paga 39 euro. Motivo, secondo l'azienda, si era presentato in ritardo sul luogo di lavoro. In totale il provvedimento era stato preso per una decina di controllori, ma solo uno affiancato dal sindacato Sls (Sindacato Lavoro Società) ha presentato ricorso al giudice del lavoro e ha vinto. I ritardi contestati al dipendente si erano verificati tra gennaio e febbraio del 2021, e la decurtazione in busta paga è avvenuta nel marzo dello stesso anno.

"In memoria ci sono una serie di appunti sintetici alfanumerici di difficile comprensione da parte dei non addetti ai lavori, i quali non sono firmati e non sono stati dettagliati e spiegati in una relazione di servizio. Detti appunti non possono certo costituire presupposto di una contestazione di addebito che, nell'occorso, non c'è stata, ma nemmeno di una decurtazione stipendiale non comprendendosi da essi se i lavoratori interessati (controllori a bordo) abbiano o meno completato l'orario di servizio presso la sede di Busitalia o da qualche altra parte", si legge nelle motivazioni della sentenza redatta dal giudice Maurizio Pascali.
E ancora "In assenza di specifica contestazione da parte di chi di dovere ed in assenza di un cartellino marcatempo in uso all'epoca dei fatti ai dipendenti Busitalia, non è sufficiente a costituire il presupposto per una decurtazione stipendiale a titolo di compensazione atecnica. Le stesse prove orali richieste da Busitalia in assenza di un procedimento amministrativo scritto sono inammissibili in quanto tendenti a spiegare il significato di simboli e appunti sintetici e quindi recuperare una contestazione che all'epoca dei fatti non è stata immediata. La trattenuta impugnata appare quindi non giustificata e pertanto la convenuta va condannata alla restituzione della somma oltre interessi e rivalutazione".

E così, con sentenza dello scorso martedì, il Tribunale ha accertato come la trattenuta di 39 euro dalla busta paga non sia giustificata. Quindi ha condannato la società Busitalia a restituire al controllore la somma comprensiva di interessi. Inoltre l'azienda di trasporti pubblici dovrà rimborsare le spese processuali per un totale di 520 euro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino