Controllo di vicinato, povertà, sanità Veneto-Friuli, il governo: stop a 2 leggi

Controllo di vicinato, povertà, sanità Veneto-Friuli, il governo: stop a 2 leggi
VENEZIA - Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha deliberato di impugnare davanti alla Corte...

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VENEZIA - Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha deliberato di impugnare davanti alla Corte Costituzionale una legge del Veneto e una del Friuli Venezia-Giulia, accanto alle leggi di altre Regioni e della Provincia di Trento.


VENETO.
La legge ritenuta illegittima è la n. 34 del 8 agosto sul controllo di vicinato.  Motivo dell'impugnazione:
«La legge - si legge nel comunicato del Consiglio dei ministri - introducendo forme di coordinamento inter-istituzionale in materia di ordine pubblico e sicurezza urbana integrata, esula dalla competenza legislativa regionale e invade la competenza esclusiva riservata alla legislazione statale in materia di ordine pubblico e sicurezza... in violazione degli artt. 117, secondo comma, lettera h), e 118, terzo comma, della Costituzione». Non solo. Stando al governo, la legge veneta, attribuendo compiti ad organi statali invaderebbe la materia «ordinamento e organizzazione amministrativa della Stato e degli enti pubblici nazionali», di cui all'art. 117, secondo comma, lettera g), della Costituzione.


FRIULI.  Lo stop dell'esecutivo riguarda la legge n.13 dello scorso agosto. Ed è nientemeno che la legge di  assestamento del bilancio per gli anni 2019-2021. Cosa c'è che non va qui, per il governo?
«Alcune norme eccedono dalle competenze statutarie e violano principi costituzionali. In particolare tre: una norma in materia di contributi agli enti del terzo settore viola il principio di uguaglianza e di non discriminazione di cui all'articolo 3 della Costituzione. Un'altra norma relativa agli interventi di contrasto alla povertà confligge con il principio di eguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione e con il principio sulla parità di trattamento dei cittadini degli Stati membri, in violazione dell'articolo 117, primo comma, della Costituzione. Una terza norma riguardante l'autorizzazione alla realizzazione di nuove strutture sanitarie contrasta con i principi fondamentali nella materia della tutela della salute ed è lesiva dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione».

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Il Gazzettino