​Fvg, tre miliardi l'anno di evasione. La Finanza: «Territorio virtuoso, ma le cifre restano consistenti»

Guardia di Finanza, Davide Cardia al Comando provinciale di Pordenone
PORDENONE - Temuti, a volte pure odiati, ma sempre pronti a dare un consiglio o un aiuto a chi è in difficoltà. Se poi, però, c’è puzza di...

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PORDENONE - Temuti, a volte pure odiati, ma sempre pronti a dare un consiglio o un aiuto a chi è in difficoltà. Se poi, però, c’è puzza di evasione o di qualche reato fiscale e peggio ancora se c’è la convinzione dell’impunibilità, allora le cose cambiano e le donne e gli uomini della Guardia di Finanza diventano implacabili. Del resto tocca a loro andare a prendere gli evasori, chi sfrutta i poveri cristi facendoli lavorare in nero o, seppur più in piccolo, anche evitare di fare una fattura o lo scontrino fiscale. E di sicuro l’impegno delle Fiamme Gialle non manca. «È vero - spiega il colonnello Davide Cardia, alla guida del Comando provinciale di Pordenone - che ci troviamo in una terra virtuosa dove esiste una spinta spontanea agli obblighi fiscali e dove la situazione è decisamente migliore rispetto a diverse altre realtà italiane».


I CONTROLLI
Ma. C’è sempre un “ma” quando si parla di pagare le tasse. Già, perchè anche in una terra in cui questa spinta spontanea esiste, restano comunque in sospeso, evasi per essere chiari, oltre 3 miliardi di euro l’anno. E non sono noccioline. «Posso dire che il nostro lavoro è costante e attento - va avanti il colonnello - perchè anche qui l’imprenditoria se deve evadere il fisco lo fa con sistemi molto sofisticati, anzi, sempre più tecnici e tecnologici. Penso alle false fatturazioni che passano attraverso vari giri e che per essere intercettate hanno bisogno di verifiche da parte nostra sempre più raffinate per stare al passo con i mezzi e i modi sofisticati di chi vuole evadere il fisco. È necessaria, quindi, da parte nostra una sempre maggiore preparazione e l’utilizzo di procedure ricercate e raffinate».


LE FRODI
Ovviamente non ci sono solo le false fatturazioni, ma anche artifici sui bilanci, ancora più complessi da trovare, così come altri sistemi che richiedono una preparazione alta. «Non dimentichiamo poi il lavoro in nero, la manodopera che si trova a operare senza avere alcun contratto. Un settore da tenere particolarmente sotto controllo - va avanti il comandate Cardia - è quello dell’agricoltura dove capita abbastanza spesso. È un altro degli strumenti utilizzati per frodare il fisco. Il nostro compito è di verificare bene tutto, fare controlli e scremare al massimo le informazioni che derivano in gran parte dalle indagini dei nostri uomini. L’obiettivo è arrivare praticamente a colpo sicuro. E così succede. Questo significa che quando partiamo siamo praticamente certi di trovare quello che cerchiamo perchè a monte abbiamo già lavorato. Questo non significa che l’intero settore è coinvolto nell’evasione».


LO SCONTRINO


Il mancato rilascio della fattura o dello scontrino fiscale è ancora uno dei “mali” più consolidati. «Certo che ne troviamo di evasori di questo tipo - conclude il colonnello - anche perchè omettere di battere uno scontrino è molto facile. Per questo chiediamo sempre l’aiuto dei cittadini. Il 117 è disponibile e diretto. Rispondiamo noi. Una segnalazione, anche piccola, è importante perchè magari è una piccola tessera di un grande mosaico che noi possiamo andare a scoprire». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino