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TREVISO Scattano i controlli lungo i confini dei comuni trevigiani. A cominciare dal capoluogo della Marca e dai paesi più grandi, ma non solo. «Ci sarà una centuriazione dei centri dove c'è un maggiore richiamo di persone, in particolare nei fine settimana», annuncia il prefetto Maria Rosaria Laganà. Fino ad ora si guardava alle vie all'interno delle mura di Treviso come l'epicentro di possibili assembramenti, quanto mai pericolosi in un momento in cui il coronavirus non molla la presa. Adesso, invece, si cambia orizzonte. L'ordinanza firmata dal governatore Luca Zaia prevede da oggi la chiusura dei confini comunali a partire dalle 14. Dopo le due di pomeriggio, al netto di motivi urgenti e inderogabili, i residenti dovranno rimanere all'interno del proprio paese. Da qui la necessità di riorganizzare i sistemi di controllo.
IL SUMMIT
L'argomento è stato al centro del tavolo per l'ordine e la sicurezza andato in scena ieri Prefettura alla presenza dei rappresentanti delle forze dell'ordine e del sindaco di Treviso, Mario Conte. «L'obiettivo adesso è cambiato.
I CHECK POINT
Nello specifico sono stati previsti cinque check-point che, in caso di ammassamenti di persone rilevati attraverso i sistemi di videosorveglianza, saranno attivati per garantire il contingentamento degli ingressi in Calmaggiore (lato Duomo), ponte San Martino (lato Via Roma), via Sant'Agostino (inizio piazza Matteotti), via Barberia (incrocio vicolo Barberia) e via Martiri della Libertà (incrocio via San Leonardo). «Quanto previsto nell'ordinanza regionale probabilmente porterà a un alleggerimento delle presenze in centro storico di Treviso tira le fila il prefetto sappiamo che il Comune è pronto a riproporre e implementare limitazioni e sensi unici. Adesso bisognerà capire nel dettaglio quale sarà l'andamento dei movimenti. Ci è stato segnalato che Treviso è arriva a contare l'accesso di 70mila macchine in città. Un numero davvero importante. Anche qui, però, le cose potrebbero cambiare. Ora si vedrà quante persone arrivavano da fuori comune, dal resto della provincia. Nel momento in cui scatterà il divieto di spostarsi dopo le 14, queste non verranno più a Treviso. Per questo potrebbe esserci un alleggerimento per quanto riguarda il capoluogo. Detto questo, comunque, si resta sempre pronti a partire con le disposizione per la regolamentazione dei flussi».
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