Ore 14: scattano i controlli, pattuglie schierate sui confini comunali

Ore 14: scattano i controlli, pattuglie schierate sui confini comunali
TREVISO Scattano i controlli lungo i confini dei comuni trevigiani. A cominciare dal capoluogo della Marca e dai paesi più grandi, ma non solo. «Ci sarà una...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TREVISO Scattano i controlli lungo i confini dei comuni trevigiani. A cominciare dal capoluogo della Marca e dai paesi più grandi, ma non solo. «Ci sarà una centuriazione dei centri dove c'è un maggiore richiamo di persone, in particolare nei fine settimana», annuncia il prefetto Maria Rosaria Laganà. Fino ad ora si guardava alle vie all'interno delle mura di Treviso come l'epicentro di possibili assembramenti, quanto mai pericolosi in un momento in cui il coronavirus non molla la presa. Adesso, invece, si cambia orizzonte. L'ordinanza firmata dal governatore Luca Zaia prevede da oggi la chiusura dei confini comunali a partire dalle 14. Dopo le due di pomeriggio, al netto di motivi urgenti e inderogabili, i residenti dovranno rimanere all'interno del proprio paese. Da qui la necessità di riorganizzare i sistemi di controllo. 


IL SUMMIT

L'argomento è stato al centro del tavolo per l'ordine e la sicurezza andato in scena ieri Prefettura alla presenza dei rappresentanti delle forze dell'ordine e del sindaco di Treviso, Mario Conte. «L'obiettivo adesso è cambiato. Probabilmente il centro storico sarà alleggerito. Ora c'è la necessità di controllare i confini dei comuni fa il punto Laganà non ci sarà una militarizzazione, ma una centuriazione dei centri maggiori. La nuova ordinanza impone di ripartire cambiando prospettiva, in modo da bilanciare bene i servizi. Abbiamo ricalibrato le ipotesi di lavoro». Le attività di controllo verranno definite nello specifico nel contesto del tavolo tecnico della Questura. Ma il quadro è già chiaro nella sostanza. Tutto ruota attorno alle 14. Prima i cittadini si potranno muovere liberamente, sempre rispettando le misure di prevenzione contro la diffusione del coronavirus. Poi si potranno spostare solo all'interno del proprio comune. Le attività commerciali resteranno aperte. Ma potranno appunto servire esclusivamente i residenti nel loro stesso paese. Ecco perché è necessario allargare l'orizzonte a tutta la provincia. Il centro di Treviso, comunque, resterà un osservato speciale. Il piano anti-assembramenti messo a punto dal Comune per regolare i flussi di persone all'interno delle mura resta valido. «Come sempre, facciamo appello al senso di responsabilità e alla collaborazione di tutti i cittadini sono le parole del sindaco Conte in modo da affrontare questi giorni delicati nel migliore dei modi, consentendo a tutti di vivere un Natale in serenità».


I CHECK POINT

Nello specifico sono stati previsti cinque check-point che, in caso di ammassamenti di persone rilevati attraverso i sistemi di videosorveglianza, saranno attivati per garantire il contingentamento degli ingressi in Calmaggiore (lato Duomo), ponte San Martino (lato Via Roma), via Sant'Agostino (inizio piazza Matteotti), via Barberia (incrocio vicolo Barberia) e via Martiri della Libertà (incrocio via San Leonardo). «Quanto previsto nell'ordinanza regionale probabilmente porterà a un alleggerimento delle presenze in centro storico di Treviso tira le fila il prefetto sappiamo che il Comune è pronto a riproporre e implementare limitazioni e sensi unici. Adesso bisognerà capire nel dettaglio quale sarà l'andamento dei movimenti. Ci è stato segnalato che Treviso è arriva a contare l'accesso di 70mila macchine in città. Un numero davvero importante. Anche qui, però, le cose potrebbero cambiare. Ora si vedrà quante persone arrivavano da fuori comune, dal resto della provincia. Nel momento in cui scatterà il divieto di spostarsi dopo le 14, queste non verranno più a Treviso. Per questo potrebbe esserci un alleggerimento per quanto riguarda il capoluogo. Detto questo, comunque, si resta sempre pronti a partire con le disposizione per la regolamentazione dei flussi». 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino