Sta per partorire la vigilia di Natale: i carabinieri la fermano e la portano in ospedale

Sta per partorire la vigilia di Natale: i carabinieri la fermano e la portano in ospedale
«Stiamo andando in ospedale». E poi, indicando la moglie...

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«Stiamo andando in ospedale». E poi, indicando la moglie distesa sul sedile accanto, ha aggiunto: «Le si sono appena rotte le acque». I carabinieri avevano fermato l’auto in via Vittorio Veneto, a Belluno, nella magica notte di Natale. Un passaggio che all’1.30 del mattino, con le strade deserte, li aveva insospettiti. Inoltre, nel calendario delle festività natalizie, si trattava di un giorno “rosso” con il coprifuoco per tutta Italia alle 22. Sono bastate poche parole, concitate, dell’uomo per capire che era un’urgenza. I militari dell’Arma hanno caricato a bordo la coppia e l’hanno trasportata in ospedale dove, qualche ora dopo, è nata Elena Rosetta. Una storia a lieto fine ma intricata e resa ancora più complessa dalle norme anti-covid varate dal governo e dalla Regione nelle ultime settimane. Quando si sono rotte le acque, a conclusione di un Natale atipico per tutti, la 41enne non ha potuto far altro che avvisare il marito e farsi portare all’ospedale di Belluno. Afferrata la borsa e indossata la mascherina sono saliti in macchina e partiti a tutta velocità verso il San Martino. In ansia e agitati per il parto imminente, mai avrebbero immaginato di veder spuntare una paletta dei carabinieri a lato della strada. In quel momento, all’1 e 30 del mattino, si trovavano in via Vittorio Veneto a Baldenich. Un militare dell’Arma ha fatto segno di accostare e hanno dovuto fermarsi. A dire il vero, nemmeno la pattuglia del radiomobile di Belluno si aspettava di veder passare un’auto. Si erano fermati in via Vittorio Veneto, sulla statale 50, per controllare che non ci fossero i soliti “furbetti” che approfittano del buio per spostarsi. Dopo il coprifuoco è possibile spostarsi ma solo per lavoro o per salute. Quando hanno visto l’auto, la prima dopo diverse ore, sono usciti in strada e l’hanno fermata. L’uomo alla guida del mezzo ha abbassato in fretta il finestrino spiegando che la moglie stava per partorire. «Le si sono appena rotte le acque» ha detto al carabiniere. La strada era deserta e dal punto in cui erano stati fermati mancava davvero poco all’ospedale di Belluno. Tuttavia, davanti all’agitazione palpabile della coppia, i militari dell’Arma li hanno fatti salire sulla loro auto e poi li hanno accompagnati al Pronto Soccorso. I due carabinieri sono rimasti con la donna finché non è stata presa in carico dai medici. Quindi sono tornati in auto e hanno ripreso il servizio di controllo delle strade cittadine. Il mattino successivo la madre della donna, cioè la nonna, ha chiamato in caserma per ringraziarli dell’assistenza e avvisarli che la neonata stava bene. «La bambina è nata alle 4.40 – ha raccontato la nonna – Si chiama Elena Rosetta» Tra il 25 e il 26, al San Martino di Belluno, sono nati altri due bambini. Filippo Brandalise, di Vittorio ed Erika Facchin residenti a Ponte nelle Alpi, è venuto alla luce il giorno di Natale. Mentre Alessandro Testa, figlio di Pasquale e Annamaria Palumbo, di Borgo Valbelluna, è nato ieri. Elena, Filippo e Alessandro rappresentano tre fari di un anno buio che, per fortuna, non sarà ricordato solo per il covid.

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Il Gazzettino